Montfort: la Parola di Dio, orma per trovare e incontrare Cristo
Il posto privilegiato della Bibbia in Luigi Maria di Montfort, Libro prima di qualunque altro, Regola prima di ogni altra, fatto notare dai biografi, è confermato dagli scritti del Santo. Leggendoli ci si accorge che essi sono biblici dal principio alla fine. Vi troviamo continue citazioni, referenze ed echi della Parola di Dio.
Le sue citazioni non sono un fatto culturale, per farsi vedere “alla moda”, atteggiamento che Montfort stesso stigmatizza nelle sue Regole dei preti missionari della Compagnia di Maria. Egli è veramente pieno della Parola di Dio ed è una pienezza che trabocca dal cuore: rilegge la Scrittura per viverla e farla vivere.
Scrive p. Olivier Maire :
«Citando la Scrittura, Montfort espone il Cristo. Esporre non è dimostrare o spiegare. Egli non commenta la Scrittura né vuol impartire una lezione di cristologia. Esporre significa prendere in senso eucaristico, cioè mostrare Cristo presente nell’Eucaristia, con rispetto religioso, fatto d’adorazione. È come chi porta, a forza di braccia e davanti a tutti, il Cristo perché lo si veda. Poi si eclissa, s’inginocchia e si ritira per non distrarre chi sta alla Presenza. (…) Montfort invita a contemplare, nella Scrittura, Cristo-Sapienza (…). Egli si lascia cercare e trovare nella Scrittura, testo sacro, traccia di Dio nascosto. Per Montfort, la Scrittura è l’orma per trovare Cristo. È itinerario spirituale: il progresso di vita spirituale è misurato dal cammino di comprensione della Scrittura: gustata, compresa, fatta gustare, o Parola ascoltata, Parola custodita e praticata, Parola annunciata».
A ragione si può dire che il pensiero spirituale di Montfort dipende innanzitutto dalla meditazione continua della Scrittura. Egli la rilegge per ritrovarvi la propria storia e ciò che intuisce dell’«agire» di Dio in essa. Si introduce nelle parole della Scrittura, trovando il senso per l’oggi. Se, come un’arpa, tutto il corpo della Scrittura risuona del nome e del mistero di Gesù Cristo, l’orecchio affinato di Montfort ne percepisce gli accenti mariani a partire dall’evento biblico fondamentale del mistero dell’Incarnazione.
Sottolinea ancora p. Olivier Maire:
«Nel rapporto con la Scrittura, Montfort è meno esegeta, anche se cita la Scrittura e piuttosto in modo ampio, perché la Bibbia ha un buon posto nella sua vita e nelle opere. Ma non guarda tanto la Bibbia, né la sua intelligenza, anche se spirituale, ma solo Gesù Cristo. Leggere la Scrittura non ha senso, per lui, se non conduce ad un incontro personale con Gesù Cristo, ad una esperienza mistica. Montfort è piuttosto un esegeta di Cristo che della Bibbia. Far incontrare e amare Cristo-Sapienza è il progetto del Montfort: a Lui indirizza con la Scrittura, tenendo fisso lo sguardo amoroso e contemplativo a Gesù Cristo, Sapienza eterna ed incarnata».