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Cos’è la chiamata alla vita consacrata?

Se la “vocazione”, nel suo significato più ampio che abbiamo visto nel nostro articolo precedente, è la chiamata universale che Dio rivolge ad ogni persona per rivelargli sé stesso e il suo progetto di felicità e salvezza, affinché possa vivere la propria esistenza nell’amore e santità, che cos’è la chiamata alla vita consacrata?

La chiamata alla vita consacrata è quella specifica chiamata di Dio a seguire Gesù Cristo più da vicino nel cammino di continua conformazione a sua immagine per vivere come lui: povero, casto e obbediente alla volontà del Padre. 

Essa si manifesta in una forma particolare di consacrazione a Dio mediante la professione pubblica dei Voti, detti i consigli evangelici, che sono principalmente tre – castità, povertà e obbedienza. Sono chiamati “evangelici”, perché assunti da Gesù Cristo come proprio stile di vita e di cui ci testimoniano i Vangeli stessi. I tre voti non sono la restrizione della nostra libertà ma il cammino verso gli orizzonti più grandi della stessa libertà.

Papa Francesco nell’omelia della Giornata mondiale della vita consacrata del 2020, diceva: 

La vita consacrata, se resta salda nell’amore del Signore, vede la bellezza. Vede che la povertà non è uno sforzo titanico, ma una libertà superiore, che ci regala Dio e gli altri come le vere ricchezze. Vede che la castità non è una sterilità austera, ma la via per amare senza possedere. Vede che l’obbedienza non è disciplina, ma la vittoria sulla nostra anarchia nello stile di Gesù”. 

La professione dei consigli evangelici avviene sempre attraverso un istituto di vita consacrata, approvato dalla Chiesa e costituito da coloro che professano i loro voti religiosi abbracciando uno specifico carisma, missione e spiritualità ispirati dal fondatore.

La vita consacrata è così, una chiamata a ri-donare a Dio la propria vita al servizio del Vangelo nella specifica missione del proprio Istituto, e attraverso la vocazione personale alla santità, offrendo la testimonianza concreta dell’amore di Dio nella Chiesa e nel mondo, e diventando la profezia e l’appello che ricorda a tutti la loro vocazione alla santità e alla comunione con Dio in Cristo.

Chiunque desideri seguire Cristo come consacrato è chiamato a lasciarsi plasmare dal suo spirito, assimilare il suo modo di pensare e identificarsi con i suoi valori che ci ha lasciato nel Vangelo. Seguire Cristo sulle orme degli apostoli richiede una risposta libera e personale, piena e definitiva. E quanto più la riposta sarà piena, generosa e sincera, tanto più darà la pienezza e gioia alla vita.

Come dice papa Francesco nell’Esortazione Apostolica post-sinodale “Christus Vivit”:

“Nel discernimento di una vocazione non si deve escludere la possibilità di consacrarsi a Dio nel sacerdozio o nella vita religiosa o in altre forme di consacrazione. Perché escluderlo? Abbi la certezza che, se riconosci una chiamata da Dio e la segui, ciò sarà la cosa che darà pienezza alla tua vita” (Francesco, Christus vivit, 276).

Al centro della Vocazione alla vita consacrata, scegliendo di vivere in una comunità religiosa, deve stare la certezza di essere amati e chiamati da Dio per trovare la nostra pienezza e felicità proprio in quella forma di vita e in quella missione particolare, dove investire tutte le potenzialità e i doni che ognuno ha ricevuto e riceverà in vista del suo servizio e del bene della sua comunità religiosa e di tutto il Popolo di Dio.  

Esistono poi varie forme di vita consacrata che si sono sviluppate lungo la storia del cristianesimo come segno di quell’opera fruttificante dello Spirito Santo che sempre suscita nella vita della Chiesa e nelle persone di ogni tempo molteplici espressioni di vivere la vocazione cristiana e dare la testimonianza evangelica nel mondo. Tra le sue molteplici forme, ci sono: Istituti della vita religiosa apostolica, Istituti dediti alla vita contemplativa, Istituti secolari, Società di vita apostolica, l’Ordine delle Vergini e delle Vedove, come anche nuove forme di vita consacrata, particolarmente sviluppatesi negli ultimi decenni.

Nella specifica chiamata alla vita missionaria monfortana questo ideale della sequela di Cristo povero, casto e obbediente, è caratterizzato dalla dedizione apostolica all’annuncio del Vangelo di salvezza come missionari che vivono e operano insieme, sul desiderio di san Luigi di Montfort, e dal tratto mariano dell’Istituto in quanto, come Compagnia di Maria, siamo chiamati a mettere in luce il ruolo speciale di Maria nell’opera di salvezza, e come il mezzo speciale per raggiungere la pienezza di vita nella comunione con Gesù Cristo, Sapienza eterna ed incarnata. Evangelizzazione, vita comunitaria e Maria sono le tre note fondamentali dell’ispirazione monfortana.  

Oltre i tre voti di obbedienza, povertà e castità, il religioso monfortano, fa anche la Consacrazione a Gesù per le mani di Maria secondo la formula di san Luigi di Montfort. 

Se, leggendo gli articoli di questa pagina, provi una inquietudine, uno stimolo o l’attrazione a realizzare e vivere questi ideali consacrandoti a Dio, puoi contattare i padri monfortani per iniziare un cammino di accompagnamento e discernimento; chissà se il Signore sta chiamando anche te ad una missione speciale, e forse realizzare te stesso come sacerdote e religioso della Compagnia di Maria.

Per qualsiasi domanda e chiarimento sulla vita e sulla vocazione dei missionari monfortani, non esitare a contattarci.

Padre Kristijan

E-mail: kris.zlend@gmail.com