«Abbiamo trovato un tesoro»: 180 anni fa il ritrovamento del manoscritto del Trattato
Ricorre oggi, 22 aprile 2022, il 180° anniversario del ritrovamento, del tutto casuale, del manoscritto del Trattato della vera devozione a Maria di san Luigi di Montfort.
Il 22 aprile 1842 il padre monfortano P. Rautureau, bibliotecario della casa del Saint-Esprit a Saint-Laurent-sur-Sèvre, scoprì un manoscritto che attirò la sua attenzione; lo prese e non tardò a riconoscervi l’impronta del Padre di Montfort. Il superiore generale di allora, p. Dalin, identificò la scrittura del fondatore e, dopo essere venuto a conoscenza del contenuto, dichiarò alla comunità: «Abbiamo trovato un tesoro!». Aveva ragione!
È sempre emozionante leggere quanto raccontano le Cronache delle Figlie della Sapienza:
«Il reverendo Padre Rautureau, allora bibliotecario della Compagnia, aveva senza dubbio visto e rivisto più volte il prezioso manoscritto e l’aveva provvidenzialmente, senza conoscerlo, conservato con cura. Un giorno che il buon Padre si preparava a comporre una predica in onore della Santa Vergine, il Signore gli mise tra le mani il prezioso tesoro; era giunto il momento in cui doveva uscire dall’oblio; dopo averne letto qualche pagina, pensò di potersene servire per la predica; ma il Signore non lascia mai imperfette le sue opere, permise che il buon Padre riconoscesse lo stile e i pensieri del Venerabile Istitutore; e quindi lo porta al Superiore [p. Dalin], che riconobbe perfettamente la scrittura».
Le Cronache hanno conservato anche il ricordo del gioioso annuncio del p. Dalin del ritrovamento del manoscritto. Fu suonata la campana a festa per raccogliere insieme in una grande sala del noviziato delle Suore sia i padri che i fratelli della Compagnia di Maria e le Figlie di Sapienza e…
«…quando il nostro caro Padre vide che tutte sono arrivate, fende la folla, giunge alla sua poltrona; la felicità traspariva dai tratti del suo volto, era grande la gioia, non poteva né contenerla né svelarne il motivo: “Sono felice, mie care figlie, oh! sì, sono felice: abbiamo trovato un tesoro”. Il buon Padre estrae dalla tasca un vecchio manoscritto, che porta i segni dell’età e del rischio che aveva corso durante i giorni cattivi della Rivoluzione…si tratta dunque del manoscritto che contiene la vera devozione alla Santa Vergine …ora non c’è più motivo di meravigliarsi della grande gioia del caro Padre Dalin; poiché era davvero un ricco tesoro».
La carta ingiallita denuncia gli anni, ma il manoscritto è in buono stato. I fogli sono sciolti; non rilegati, ma non sparsi. Non senza una certa sorpresa, conoscendo le movimentate vicende che hanno contraddistinto il manoscritto, si trovano tutti in ordine, al loro posto. Non c’è però un titolo. Chi lo manda alle stampe nel 1843 è obbligato a idearne uno. La scelta cade sulla formulazione pacificamente accettata ancora oggi: Trattato della vera devozione alla santa Vergine.