Maria, bella e dolce come la luna
Ascolto la Parola di vita
Dal libro del profeta Isaia
«Popolo di Sion, che abiti a Gerusalemme,
tu non dovrai più piangere.
A un tuo grido di supplica [il Signore] ti farà grazia;
appena udrà, ti darà risposta. (…)
La luce della luna sarà come la luce del sole
e la luce del sole sarà sette volte di più,
come la luce di sette giorni,
quando il Signore curerà la piaga del suo popolo» (30,19.26).
Contemplo con Luigi di Montfort
Dal Trattato della vera devozione a Maria (cfr. VD 85)
«Maria non è il sole, che per la vivezza dei suoi raggi ci potrebbe abbagliare a motivo della nostra debolezza. È, invece, bella e dolce come la luna, che riceve la luce dal sole e la tempera per adattarla alla nostra piccola portata».
Rifletto
Da sempre la Chiesa contempla Maria “bella come la luna” (cfr. Ct 6,10). San Luigi di Montfort aggiunge: “dolce come la luna”.
“Bella come la luna”! Come splende la luna nel cielo oscuro, così la bellezza di Maria si distingue da tutte le altre, che sembrano ombre accanto a lei. Quale bellezza è quella di Maria? La luna non ha luce propria, ma la riceve dal sole e la riflette solo! L’origine della bellezza di Maria non sta in lei, ma in Dio. È tale perché riflette la luce del Sole che è Cristo stesso. Tutta relativa al Figlio, la bellezza di Maria non è che l’irradiazione purissima della presenza di Gesù nel suo grembo. È sì assenza di peccato, ma anche conformità al volere di Dio, docilità allo Spirito e collaborazione con i suoi doni. L’immagine di Maria “bella come la luna” rivela l’atteggiamento accogliente della sua maternità divina e l’umiltà recettiva del suo cuore. È bella perché riflesso dell’amore di Dio che in Gesù, “Bel Pastore”, si prende cura del suo Popolo e di ogni uomo, terge le lacrime, fa grazia e fascia i cuori piagati e feriti.
“Dolce come la luna”! La stupenda missione di Maria è di aprirci alla luce di Cristo. Lo fa con dolcezza, specifica san Luigi di Montfort. Chi può fissare gli occhi, spesso deboli a causa della propria condizione umana, nel mistero di Dio senza rimanerne accecato? Maria, dolce come la luna, riflette la luce di Cristo in modo adatto alle nostre possibilità umane! Ne addolcisce l’intensità, in modo che i nostri occhi possano sostare sul Mistero, la filtra attraverso il suo amore di Madre, sostenendo il nostro sguardo nel suo graduale aprirsi alla luce del Figlio. Grazie a lei Dio si fa vicino, a portata di mano. Si comprende così la ragione della presenza di Maria nella nostra esperienza di fede. Abbiamo bisogno di lei perché rende i misteri divini proporzionati alla nostra limitata capacità umana.
Anche noi non brilliamo di luce propria, ma tutto in noi viene dalla grazia di Dio. Maria, “bella e dolce come la luna” ci ricorda che se ci separiamo da Gesù Cristo o ci nascondiamo a Lui, diventiamo oscuri e rimaniamo nelle tenebre.
Il nostro compito, stupendo ed insieme esigente, è di essere un riflesso di Gesù, luce del mondo. Pensando alla nostra debolezza, che spesso ci rende opachi e pieni di ombre, proviamo trepidazione, ma è un compito possibile se ci esponiamo alla luce di Cristo. «Qualunque cosa vi dica, fatela»: Maria ci comanda l’ascolto obbediente del Figlio amato del Padre! L’ascolto trasfigura la nostra vita e la rende riflesso di Gesù, il più grazioso, il più bello tra i figli dell’uomo.
Prego
«O Maria,
tu sei il riflesso più bello
delle virtù e delle grandezze di Gesù.
Tra le vergini più pure risplende la tua purezza,
il tuo seno verginale ha incantato Dio.
È un cielo che sempre
il Sole di giustizia rischiara.
Madre della luce,
metti nel mio cuore la tua dimora,
insieme al tuo Gesù.
O Maria, Madre buona
amo la tua bellezza,
perché infiamma di carità la mia anima
e rapisce il mio cuore.
La tua tenerezza
sempre nutre il mio povero cuore
della tua grazia e della tua dolcezza.
Gradisci, mia Principessa,
i miei piccoli balbettii,
perdona la mia debolezza, sono solo un bambino.
Ognuno, al posto mio, ti renda onore,
e ti doni il suo cuore. Amen».
(cfr. Cantico 88,7; 81,3; 87,2; 90,11; 82,1; C 82,2; 76,13)