Maria, santa montagna
Ascolto la Parola di vita
Dal libro del profeta Isaia (2,2-3)
Alla fine dei giorni, il monte del tempio del Signore sarà elevato sulla cima dei monti, e sarà più alto dei colli; ad esso affluiranno tutte le genti. Verranno molti popoli e diranno: «Venite, saliamo sul monte del Signore, al tempio del Dio di Giacobbe, perché ci indichi le sue vie e possiamo camminare per i suoi sentieri».
Contemplo con Luigi di Montfort
Dalla Preghiera infocata (PI 25)
«Signore, Dio di verità, (…) Maria, tua cara Sposa …è la montagna che tu hai eretto sulla cima dei monti più alti, le sue fondamenta sono sui monti santi. Beati, molto beati, i sacerdoti da te prescelti e destinati a dimorare con te su questa montagna fertile e santa.
Qui essi diventeranno re per l’eternità con il distacco dalla terra e l’elevazione in Dio. Diverranno più bianchi della neve perché uniti a Maria, tua sposa totalmente bella, pura e immacolata. Saranno arricchiti della rugiada del cielo e dell’abbondanza della terra, di ogni benedizione temporale ed eterna di cui Maria è ricolma.
Dall’alto di questa montagna, come Mosè, con le loro ardenti preghiere scaglieranno frecce contro i nemici per abbatterli o convertirli.
Su questa montagna impareranno dalla bocca stessa di Gesù Cristo, che sempre vi dimora, il significato delle otto beatitudini. Su questa montagna di Dio saranno trasfigurati con Cristo come sul Tabor, moriranno con lui come sul Calvario, ascenderanno al cielo con lui come sul monte degli ulivi».
Rifletto
La storia d’Israele insegna che Dio predilige rivelarsi sui monti, siano essi l’Horeb o il Sinai o la collina di Sion. Anche Gesù ama le montagne e le sceglie per ritirarsi in preghiera con il Padre, per proclamare le Beatitudini, costituire gli Apostoli, trasfigurarsi, compiere il mistero pasquale di morte e risurrezione e ascendere al Padre.
Nella sua Preghiera infocata Luigi di Montfort contempla Maria come la montagna di Dio. Monte perché eletta Madre di Dio e per questa sua elezione supera in altezza ogni altra creatura. Monte per la sua eccelsa santità: l’altezza di Maria risplende al di sopra di tutti i Santi. Fertile perché da lei è nato il Frutto benedetto, Gesù l’Uomo nuovo!
Luigi di Montfort proclama beati i sacerdoti che sono destinati a dimorare su questa montagna! Beati, in realtà, siamo tutti noi perché tutti siamo destinati a dimorare in Maria, avendola ricevuta come madre da Gesù morente sulla croce.
Luigi di Montfort specifica in che cosa consista questa beatitudine. In primo luogo, Maria è ambiente pieno di santità che guida ed eleva a Dio. In AES 181 scrive il Santo: «Fino a quando, figli degli uomini, avrete il cuore duro e rivolto verso la terra? Fino a quando amerete la vanità e cercherete la menzogna? perché non volgete i vostri occhi ed i vostri cuori verso la divina Sapienza?». C’è tutto il suo tormento per il cuore umano che si chiude all’amore della Sapienza, che restringe i suoi desideri alle cose e li appiattisce su un orizzonte puramente terreno, che si attacca a ciò che è vanità e menzogna, a beni che non durano e che sono ingannatori. Dimorando in lei, Maria alimenta, invece, nei cuori il desiderio della santità, di una misura alta della vita cristiana.
In secondo luogo, la dimensione apostolica! Maria è la dimora dei missionari, araldi del Vangelo sulle strade del mondo. Luigi di Montfort sottolinea l’aspetto mistico della missione, la sorgente del fuoco della missione che è la preghiera.
Infine, Maria è l’ambiente adatto alla formazione dei veri discepoli e alla trasformazione in Cristo in quanto fa assimilare lo spirito delle Beatitudini e immerge nei misteri di Gesù. In Maria noi possiamo essere con Gesù Cristo perché lei è il luogo della sua presenza e della sua manifestazione; con lei comprenderemo di più Cristo, diventeremo simili a Lui e saremo pronti sul suo esempio a fare la volontà del Padre a servizio del Regno e della missione.
Ciò che conta, però, è decidere di dimorare, di stare in modo stabile su questa santa montagna che è Maria. Solo allora lo Spirito ci farà avanzare di virtù in virtù, di grazia in grazia, di luce in luce, fino a giungere alla trasformazione di noi stessi in Gesù Cristo (cfr. VD 119).
Prego
«Signore Gesù,
quanto sono amabili le tue dimore!
Il passero ha trovato una casa per abitarvi
e la tortorella un nido dove porre i suoi piccoli.
Oh, quanto è felice colui che abita nella casa di Maria,
dove tu stesso hai stabilito per primo la tua dimora!
In questa casa degli eletti
egli riceve soccorso da te solo,
e nel proprio cuore ha predisposto
salite e gradini di tutte le virtù,
per elevarsi alla perfezione
in questa valle di lacrime.
Quanto sono amabili le tue dimore…».
(Cfr. Trattato della vera devozione a Maria, 196)