«Quanto sei affascinante nella tua purezza! Quanto sei potente nella tua umiltà! Tu hai stupito Dio, lo hai fatto discendere; Attirato dalla tua bellezza, ha preso la nostra umanità, non ha potuto difendersene».
(Montfort, C 63,5)
“Tota pulchra”: Maria è bella! Non della bellezza finta, fatua, da “carrozzeria”! Non della bellezza epidermica e transitoria che tanto spesso viene esibita nei concorsi.
Maria è bella perché il Tutto si nasconde nel frammento della sua vicenda umana, il Grande si racchiude nel piccolo, e il Figlio eterno è venuto ad abitare nella carne, nella finitezza del suo grembo accogliente!
La bellezza di Maria è l’evento di una donazione: in primo luogo della Grazia, che a lei si offre! Montfort con immenso stupore canta: «Questo Dio fatto uomo ha trovato la propria libertà nel farsi prigioniero nel grembo di lei; ha fatto risplendere la propria forza nel lasciarsi portare da questa fanciulla; ha trovato la propria gloria e quella del Padre suo nel nascondere i suoi splendori a tutte le creature di quaggiù, per non rivelarli che a Maria; ha glorificato la propria indipendenza e maestà nel dipendere da questa Vergine amabile, nel concepimento, nella nascita, nella presentazione al tempio, nella vita nascosta di trent’anni e fino alla sua morte, alla quale ella dovette assistere, per non costituire con lei che un medesimo sacrificio e per essere immolato all’eterno Padre con il consenso di lei, come un tempo Isacco fu immolato alla volontà di Dio con il consenso di Abramo. È lei che lo ha allattato, nutrito, custodito, allevato e sacrificato per noi» (VD 18).