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In memoria di p. Tarcisio Riva, «padre e amico»

Il 21 agosto 2021 il padre Tarcisio Riva ci ha lasciato all’età di 90 anni, di cui 68 come religioso.

Nato il 12 settembre 1930 a Sforzatica S. Maria (Bg), nel 1944 entra quattordicenne nella Scuola Apostolica dei Missionari Monfortani di Redona, dove frequenta la scuola media e superiore. Nel 1951 è ammesso all’anno di noviziato e l’08 settembre 1952 fa la sua prima professione religiosa, a Castiglione Torinese. A Loreto, nello studentato monfortano, compie gli studi filosofici e teologici. Viene ordinato sacerdote il 1° marzo 1958, nella basilica della Santa Casa di Loreto.

Per due anni continua gli studi e frequenta dei corsi prima in pastorale giovanile, a Milano, e poi in mariologia al “Marianum” di Roma. Alla fine del 1960 viene inviato nel seminario minore di Redona, dove rimane per 20 anni come promotore vocazionale. Nel 1981 viene trasferito a Caravaggio per dedicarsi alla predicazione e all’animazione missionaria in qualità di Procuratore delle Missioni Estere. Nel 1993 ritorna a Redona e lo si vede impegnato particolarmente nella animazione dei gruppi del “Rinnovamento nello Spirito”.

Un uomo di grande dinamicità, p. Tarcisio sa facilmente entrare in relazione con le persone. Investe questo suo talento particolarmente in tre aspetti molto significativi del suo ministero: nella pastorale giovanile che gli consente di avviare numerose vocazioni alla famiglia monfortana; nell’animazione missionaria che lo tiene in contatto con i gruppi parrocchiali di diverse diocesi e che lo porta tante volte in Africa e America Latina al fine di sostenere i progetti umanitari e apostolici dei nostri missionari; e infine nel suo ruolo di direttore spirituale per i gruppi del Rinnovamento nello Spirito che amano chiamarlo “padre e amico”.

Nel suo “Testamento spirituale” scrive: «Da Maria Regina dei Cuori ho avuto tutto, ma proprio tutto, compresa la certezza, mai ritrattata, che avrei fatto solo ed esclusivamente il Sacerdote, perché a questo il Signore mi ha chiamato… Nella grande famiglia Monfortana mi sono sempre trovato bene, sentendomi accolto come un figlio di san Luigi di Montfort e come un fratello tra fratelli… Con me porto via due grandi passioni: le vocazioni monfortane e le nostre opere missionarie… Prometto di mantenere con tutti l’impegno di coltivare l’amicizia anche oltre il tempo, perché l’amore è per l’eternità».

La sua anima riposi in pace!