Maria, stampo di Dio
Ascolto la Parola di vita
Dalla Lettera di san Paolo apostolo ai Filippesi
«Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù:
egli, pur essendo nella condizione di Dio,
non ritenne un privilegio
l’essere come Dio,
ma svuotò sé stesso
assumendo una condizione di servo,
diventando simile agli uomini» (2,5-7).
Contemplo con Luigi di Montfort
Dal Trattato della vera devozione a Maria
«Sant’Agostino chiama la Santa Vergine: forma dei, cioè lo stampo di Dio, uno stampo adatto a dare forma e a modellare degli esseri divini. Chi viene gettato in questo divino stampo, viene presto formato e modellato in Gesù Cristo e Gesù Cristo in lui (…) Che paragone bello e vero! Ma chi lo saprà comprendere? Desidero che sia tu, mio caro fratello. Ricordati però che si getta nello stampo solo un materiale che sia fuso e liquido; devi cioè distruggere e fondere in te il vecchio Adamo, per diventare quello nuovo in Maria» (VD 152; cfr. VD 219-221; SM 16-18).
Rifletto
Chi intraprenderà la via mariana avanzerà a passi da gigante verso Gesù Cristo, per la stessa strada per la quale Lui è venuto a noi, a passi da gigante e in poco tempo, scrive Luigi di Montfort in VD 155. Non si tratta, tuttavia, solo di andare a Gesù per incontrarlo! È necessario assimilare spiritualmente i suoi lineamenti per assomigliare a Lui, esorta l’apostolo Paolo. La configurazione a Cristo, la trasformazione di sé stessi in Lui è il punto di arrivo della vita spirituale: «Tutta la nostra perfezione consiste nell’essere conformi, uniti e consacrati a Gesù Cristo» (VD 120).
A cosa serve la devozione a Maria? Serve perché la nostra vita prenda la forma di Gesù, perché siamo formati in Gesù Cristo e Gesù Cristo sia formato in noi. Per spiegare, Luigi di Montfort ricorre all’immagine dello stampo. Attingendo all’esperienza dell’artista, mette a confronto due modi possibili per riprodurre un’opera d’arte. A colpi di martello e scalpello: così fa lo scultore, confidando sul proprio ingegno, consapevole però che l’insuccesso corre sul filo di un colpo di scalpello dato male. Oppure, gettando materia informe nello stampo: così fa il fonditore! Se ha uno stampo ben fatto, senza difetti e approssimazioni, riuscirà a riprodurre l’originale in maniera rapida, facile e perfetta. Alla luce di questo paragone, due sono le vie verso la trasformazione in Gesù! La migliore, dice il Santo di Montfort, è la seconda: riconoscere il primato della Grazia e consegnare sé stessi alla sua azione! Per conformarci a Gesù Cristo non conviene “usare il martello”, ossia contare su noi stessi, sulla nostra bravura, ma lasciarsi plasmare dallo Spirito Santo.
Lo stampo più adatto a riprodurre in noi i lineamenti di Gesù Cristo è Maria, perché in lei è stato formato Dio, fatto uomo!
Il fatto che Maria faciliti la nostra conformazione a Cristo, con la forza e il calore del suo amore materno, non vuol dire che sia una scorciatoia, uno sconto alla fatica di lasciarci trasformare in Gesù! Anche lo stampo più perfetto, se riempito semplicemente di oro, argento, bronzo allo stato solido, non potrà mai dare alla materia la sua forma. Solo vincendo ogni resistenza, frantumando la pietra del peccato e della logica egoistica, sciogliendo la presunzione di bastare a sé stessi potremo ricevere la stessa forma di schiavo che ha preso Gesù.
Il nostro cammino spirituale allora, sta qui: gettarsi, buttarsi in Maria, vivere in Maria, abbandonarsi in lei, e lasciarsi condurre da lei per divenire, per grazia, una copia al naturale di Gesù Cristo. Per perdersi ogni attimo in Maria, è necessario liberarsi dalla paura che paralizza e nutrire una fiducia piena in lei.
Prego
«O Gesù vivente in Maria
vieni, vivi e regna in me,
riproduci in me la tua vita,
perché io viva solo per te.
Forma in me i tuoi sentimenti,
il tuo Spirito e la tua santità,
la purezza dei tuoi comandamenti,
l’ardore della tua carità.
Fammi partecipe dei tuoi misteri
per imitarti nel mio cammino terreno;
comunicami la tua luce
per condurmi in tutti i miei passi.
A gloria del Padre tuo,
con la potenza del tuo Nome,
regna in me per mezzo di Maria, tua Madre,
sul mondo e il demonio. Amen».
(cfr. Cantico 111)