Maria, oratorio di preghiera
Ascolto la Parola di vita
Dalla seconda lettera di san Paolo apostolo ai Corinti
Entrati in città, salirono nella stanza al piano superiore, dove erano soliti riunirsi: vi erano Pietro e Giovanni, Giacomo e Andrea, Filippo e Tommaso, Bartolomeo e Matteo, Giacomo figlio di Alfeo, Simone lo Zelota e Giuda figlio di Giacomo. Tutti questi erano perseveranti e concordi nella preghiera, insieme ad alcune donne e a Maria, la madre di Gesù, e ai fratelli di lui (4,13-14).
Contemplo con Luigi di Montfort
Da Il segreto di Maria (cfr. SM 47)
«Occorre fare ogni cosa in Maria. Bisogna cioè abituarsi a poco a poco a raccogliersi dentro di sé per formarsi una piccola idea o immagine spirituale di Maria. Ella diventerà allora l’oratorio in cui formulare tutte le preghiere a Dio senza timore di venir respinti … Quando l’anima prega, prega in Maria».
Rifletto
La preghiera è un cammino di amicizia con il Signore, intimo e personale. A pregare si impara, anche guardando alla Vergine di Nazareth.
Maria è in preghiera, quando l’arcangelo Gabriele viene a portarle l’annuncio. Il suo “Eccomi”, piccolo e immenso, testimonia che la forma di preghiera più gradita a Dio non consiste tanto nel presentare a Lui le nostre richieste, che Egli già conosce, quanto piuttosto nell’ascoltarlo e consegnare la nostra volontà, immergendola nella sua! Non c’è modo migliore di pregare che mettersi come Maria in un atteggiamento di apertura a Dio che ci fa dire: “Signore, quello che Tu vuoi, quando Tu vuoi e come Tu vuoi. Promettimi solo che sarai presente ad ogni passo del mio cammino”.
Maria accompagna in preghiera tutta la vita di Gesù, fino alla morte e alla risurrezione. E continua, accompagnando i primi passi della Chiesa nascente. Maria è lì, in mezzo agli uomini e alle donne che suo Figlio ha chiamato a formare la sua Comunità. Prega con i discepoli che hanno attraversato lo scandalo della croce, prega con Pietro, che ha ceduto alla paura e ha pianto per il rimorso. Prega con loro e prega per loro (cfr. Francesco, Udienza generale, 18 novembre 2020).
Non solo si prega come Maria e con Maria, ma si prega nascosti in Maria. È ciò che sottolinea Luigi di Montfort nel contesto della terza pratica interiore della vera devozione, “Fare tutto in Maria”. Il Santo ricorre all’immagine dell’«oratorio», quel piccolo luogo consacrato alla preghiera, dove tutta la persona si raccoglie per orientarsi unicamente verso Dio. Maria, donna in preghiera, è il nostro “oratorio”, l’ambiente misterioso, ma pieno di Dio, dove la nostra preghiera viene purificata e impreziosita dalla sua azione materna. Così esclama il Padre di Montfort: Maria «è l’oratorio / pieno di fuoco /dove io brucio per Dio» (C 75,3). E ancora: “È il mio divino oratorio / dove trovo sempre Gesù, /in lei prego con molto successo / non ho mai paura del rifiuto” (C 77,6). Infine: «E’ il mio oratorio / È la mia domanda, / è la mia offerta. / Dico di più: / è il mio caro tutto relativamente a Gesù» (C 82,8).
Maria – ci assicura Luigi di Montfort – nella preghiera non è un ostacolo per giungere all’unione con il Signore, anzi più guarderemo Maria nella nostra preghiera e più perfettamente troveremo Gesù Cristo, che è sempre con lei (cfr. VD 165).
Davvero Maria sia il nostro oratorio: magnifichiamo il Signore con la sua anima, gioiamo ed esultiamo in Dio. Se preghiamo in lei, lei ci attirerà senz’altro Gesù Cristo, Sapienza incarnata.
Prego
«Maria, la tua anima magnifica il nome di Dio.
Comunicami il dono della preghiera.
Maria, tu sei ricolma della grazia della preghiera.
Donami qualche suo raggio.
Prego Gesù ardentemente per mezzo di te,
che sei sua madre».
(cfr. Cantico 15,36)