«Figlia del tuo Figlio»
Maria figura-chiave e protagonista della Divina Commedia
In occasione del settimo centenario di Dante Alighieri, anche i missionari monfortani ricordano il “sommo poeta” con un contributo di p. Alberto Valentini.
P. Valentini nel suo saggio sottolinea che Maria nell’opera dantesca ha un ruolo fondamentale, che va ben al di là della semplice devozione, praticata in tutti i tempi e particolarmente nel Medioevo: è un personaggio che sottende l’intera Commedia e ne giustifica l’inizio, gli sviluppi e l’approdo finale.
La Divina Commedia è, infatti, racchiusa in un duplice sguardo della Vergine: il primo – all’inizio di tutto – rivolto in basso verso Dante (cf. Inf. II, 94); il secondo – a conclusione del poema – rivolto in alto alla contemplazione di Dio, che costituisce il vertice dell’itinerario del Poeta… Mai nominata nell’Inferno, segno evidente di venerazione per la Vergine, il cui nome santo non dev’essere pronunciato in quel luogo di violenza e di perdizione, Maria è l’ispiratrice e il punto di riferimento costante del grande viaggio, il filo d’oro che ne connette le fasi e gli sviluppi fino alla visione di Dio.
P. Valentini approfondisce la posizione di Maria nella seconda Cantica, nelle sette cornici che compongono il Purgatorio, in cui è additata quale modello sublime di virtù per tutti coloro che sono a purificarsi dai diversi peccati.
Sottolineando la presenza di Maria nella terza Cantica del Paradiso, p. Valentini si sofferma in particolare sulla preghiera di san Bernardo alla Vergine Madre, capolavoro di arte e teologia, sintesi della visione e dell’esperienza mariana di Dante.
Scrive p. Valentini: «La preghiera inizia con una serie impressionante di ossimori, mediante i quali si esprime l’inaudito mistero dell’Incarnazione di Dio, presentato al femminile, dal punto di vista di Maria, coinvolta direttamente e in maniera unica nella venuta di Dio nella nostra carne e nella nostra storia. Di qui l’importanza fondamentale della Vergine nei disegni di Dio – “termine fisso d’eterno consiglio” – e per conseguenza nella storia dell’umanità, nobilitata al punto che il suo Creatore si è fatto sua creatura.
Maria è luce meridiana di carità tra i beati del cielo e fonte viva di speranza tra i mortali. Ella è tanto grande e potente: per le sue mani passa la grazia di Dio… Ella è potente, ma insieme benevola, misericordiosa, magnanima: molte volte soccorre prima di essere invocata, come è avvenuto per Dante fin dall’inizio del poema.
La prima parte della preghiera si conclude, sottolineando la smisurata misericordia della Vergine, in cui si compendia la bontà di tutte le creature. La seconda parte è un’invocazione a lei, perché, al termine del lungo e difficile viaggio, il Poeta possa vedere Dio…E l’orazione viene esaudita…Con la contemplazione del volto di Dio, ottenuta per l’efficace intercessione della Vergine, il poema raggiunge il suo culmine e il Poeta ritrova il senso pieno ed ultimo della sua esistenza».
Per p. Valentini senza la presenza e l’azione della Vergine non si comprenderebbe l’avventura spirituale del Poeta e il senso profondo della Divina Commedia. Nel cammino di Dante, dalla “selva oscura” fino alla contemplazione del volto di Dio, Maria svolge un ruolo decisivo. Non solo è inserita in maniera organica e strutturale nel poema, ma è una presenza viva e irradiante, di una bellezza unica. È la dimensione estetica della figura di Maria sulla quale p. Valentini si concentra a conclusione del suo contributo. Una bellezza gioiosa, piena d’incanto, ammirata da tutti i beati e anzitutto da Dio. Maria è la bellezza fatta persona, il cui gesto è il sorriso!
In memoria di p. Tarcisio Riva, «padre e amico»
Il 21 agosto 2021 il padre Tarcisio Riva ci ha lasciato all’età di 90 anni, di cui 68 come religioso.
Nato il 12 settembre 1930 a Sforzatica S. Maria (Bg), nel 1944 entra quattordicenne nella Scuola Apostolica dei Missionari Monfortani di Redona, dove frequenta la scuola media e superiore. Nel 1951 è ammesso all’anno di noviziato e l’08 settembre 1952 fa la sua prima professione religiosa, a Castiglione Torinese. A Loreto, nello studentato monfortano, compie gli studi filosofici e teologici. Viene ordinato sacerdote il 1° marzo 1958, nella basilica della Santa Casa di Loreto.
Per due anni continua gli studi e frequenta dei corsi prima in pastorale giovanile, a Milano, e poi in mariologia al “Marianum” di Roma. Alla fine del 1960 viene inviato nel seminario minore di Redona, dove rimane per 20 anni come promotore vocazionale. Nel 1981 viene trasferito a Caravaggio per dedicarsi alla predicazione e all’animazione missionaria in qualità di Procuratore delle Missioni Estere. Nel 1993 ritorna a Redona e lo si vede impegnato particolarmente nella animazione dei gruppi del “Rinnovamento nello Spirito”.
Un uomo di grande dinamicità, p. Tarcisio sa facilmente entrare in relazione con le persone. Investe questo suo talento particolarmente in tre aspetti molto significativi del suo ministero: nella pastorale giovanile che gli consente di avviare numerose vocazioni alla famiglia monfortana; nell’animazione missionaria che lo tiene in contatto con i gruppi parrocchiali di diverse diocesi e che lo porta tante volte in Africa e America Latina al fine di sostenere i progetti umanitari e apostolici dei nostri missionari; e infine nel suo ruolo di direttore spirituale per i gruppi del Rinnovamento nello Spirito che amano chiamarlo “padre e amico”.
Nel suo “Testamento spirituale” scrive: «Da Maria Regina dei Cuori ho avuto tutto, ma proprio tutto, compresa la certezza, mai ritrattata, che avrei fatto solo ed esclusivamente il Sacerdote, perché a questo il Signore mi ha chiamato… Nella grande famiglia Monfortana mi sono sempre trovato bene, sentendomi accolto come un figlio di san Luigi di Montfort e come un fratello tra fratelli… Con me porto via due grandi passioni: le vocazioni monfortane e le nostre opere missionarie… Prometto di mantenere con tutti l’impegno di coltivare l’amicizia anche oltre il tempo, perché l’amore è per l’eternità».
La sua anima riposi in pace!
«Seguire Cristo fino in fondo»: veglia di preghiera per p. Olivier Maire
Mercoledì sera, 11 agosto, nella cattedrale di Luçon si è tenuta una veglia di preghiera per il padre Olivier Maire. Presieduta da mons. François Jacolin, vescovo della diocese, la veglia è stata scandita dalla preghiera del rosario, accompagnata dai testi di san Luigi Maria di Montfort.
Mons. Jacolin nell’introdurre la veglia ha ricordato che papa Francesco era in comunione di preghiera, dopo che già al termine dell’udienza della mattina in piazza San Pietro aveva espresso la sua vicinanza spirituale ai genitori di padre Oliver, ai familiari, ai missionari monfortani e a tutti i cattolici francesi.
Mons. Jacolin ha invitato i presenti ad affidare il padre Olivier alla misericordia di Dio affinché entri nella pienezza della luce divina e della vita eterna. Inoltre, a pregare per coloro che sono afflitti per questo dramma, per tutti coloro che credenti o no sono toccati dalla sua tragica morte e per l’autore di tanta violenza.
Nella sua omelia, mons. Jacolin ha preso spunto dal vangelo proclamato: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore rimane solo; se invece muore produce molto frutto…» (cfr. Gv 12,24-26). Sono parole che Gesù ha pronunciato qualche giorno prima della sua passione e della sua morte in croce e che il padre Olivier ha incarnato e vissuto, seguendo Cristo fino alla fine, fino a rischiare la sua vita per coloro che sono ai margini della società.
Mons. Jacolin ha continuato dicendo che Gesù risorto indirizza a noi le stesse parole per illuminare la nostra fede, dare forza alla nostra speranza e per incoraggiare a camminare sulla via della carità, sorgente e compimento della vita.
Ha aggiunto che la morte di padre Olivier mette le nostre coscienze a confronto con il mistero del male, mistero di iniquità, come dice san Paolo. Noi seguiamo Cristo nel suo combattimento contro il male per essere vincitori con Lui, che ha subito la passione la morte ed è risorto per aprirci il cammino della vita eterna.
Ha, poi, introdotto la preghiera del rosario: «Illuminati e confortati dalle parole di Cristo, preghiamo ora il rosario. Il padre Olivier Maire era impregnato della dottrina spirituale di san Luigi Maria di Montfort che può essere riassunta in questa formula: “Tutto di Gesù per mezzo di Maria”. Pregando il rosario ci lasciamo guidare da Maria per seguire il Figlio suo attraverso i misteri salvifici della sua vita».
Nuova presenza monfortana in Messico
Nel suo comunicato p. Luiz Augusto Stefani, Superiore generale della Compagnia di Maria, annuncia che domenica 15 agosto, solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, verrà inaugurata ufficialmente la nuova presenza monfortana in Messico, precisamente nella diocesi di Ecatepec, che si trova alla periferia di Città del Messico.
L’inizio della fondazione avverrà con la celebrazione eucaristica nella Cattedrale del Sacro Cuore di Gesù e l’affidamento alla Vergine Maria nel santuario di Nostra Signora di Guadalupe.
La nuova comunità è formata da missionari monfortani p. Joseph Love (Haiti), p. José Luis Sandoval (Colombia) e p. Francesco Castria (Italia). Dopo la settimana di integrazione e pianificazione animata da p. Jorge Enrique Gonzalez Vasquez, smm, inizieranno la loro presenza apostolica nella parrocchia di San Martin de Porres.
La diocesi di Ecatepec, guidata da mons. Oscar Roberto Dominguez Couttolenc (Missionario di Guadalupe), è stata eretta il 28 giugno 1995 ed è, quindi, una diocesi ‘giovane’, geograficamente piccola, ma molto popolata.
Si presta per la diffusione della spiritualità monfortana, essendoci il Santuario della Quinta Apparizione Guadalupana, situato nel Comune di Santa María, Tulpetlac, a mezzora dalla Basilica di Guadalupe. Da tempo immemorabile, i pellegrinaggi alla Basilica passano in gran numero per il comune di Ecatepec e hanno la tradizione di frequentare l’11 e 12 dicembre il Santuario della Quinta Apparizione.
Il Superiore generale, Luiz Augusto Stefani, in una intervista rilasciata all’indomani del Sinodo sull’Amazzonia (cfr. www.religiondigital.org), analizzando la situazione della Congregazione e parlando delle sfide che essa deve affrontare, disse: «La nostra grande sfida è credere che i nostri sacerdoti, i missionari monfortani, hanno ancora la capacità e la forza di creare nuovi spazi di missione e di pensare che, oltre ai luoghi in cui siamo in missione, sia possibile creare anche nuovi spazi di missione».
La nuova apertura in Messico è esattamente una prima risposta a questa sfida.
Padre Olivier Maire: “vittima della sua generosità”
Padre Olivier Maire, superiore provinciale dei missionari monfortani di Francia, è stato assassinato lunedì 9 agosto da un uomo già coinvolto nell’incendio della cattedrale di Nantes il 18 luglio 2020, che ospitava presso di sé e di cui si prendeva cura.
Nato a Besançon nel 1961, apparteneva alla Famiglia monfortana dal 1986. Aveva emesso la professione solenne a 25 anni ed era stato ordinato sacerdote il 17 giugno 1990.
Padre Olivier Maire aveva poi vissuto molti anni in Uganda come responsabile della formazione e a Roma in qualità di assistente generale della Compagnia di Maria, dal 2005 al 2011.
Rientrato in Francia, era stato eletto superiore provinciale una prima volta nel 2011 e per un secondo mandato nel 2017.
“Biblista, appassionato per i Padri della Chiesa e il greco patristico, era anche diplomato in psicologia. Per lui, gli scritti di San Lugi Maria Grignion di Montfort, redatti 300 anni fa, conservavano tutta la loro attualità per spiegare e vivere la fede”, precisa la diocesi di Luçon.
Conosciuto per la sua apertura e la profonda fede, “il padre Olivier Maire è morto vittima della sua generosità, martire della carità”, si legge nel comunicato di mons. François Jacolin, vescovo di Luçon.
Il padre Olivier Maire lascia una testimonianza di carità cristiana, sulle orme di san Luigi Maria di Montfort e di Cristo “che ci ha insegnato a metterci a servizio degli altri, in particolare di color che sono in difficoltà…E non si va verso gli altri senza esporsi», ha detto ancora mons. Jacolin.
Cari confratelli, cari amici, membri della Famiglia Monfortana.
Questa mattina abbiamo ricevuto la triste e terribile notizia che Padre Olivier Maire, Superiore provinciale di Francia, è stato odiosamente assassinato nella casa provinciale di Saint Laurent sur Sèvre.
Vi invito a pregare per il riposo eterno dell’anima di padre Olivier e per i suoi genitori che soffrono molto.
San Luigi Maria di Montfort ci aiuti a rinnovare la nostra fiducia in Gesù Cristo Sapienza incarnata, crocifissa e risorta.
Uniti nella preghiera.
Padre Luiz Augusto Stefani
Superiore generale della Compagnia di Maria
I sacerdoti: un dono del Signore al suo popolo
Sabato 10 luglio è stata una grande festa per la nostra famiglia monfortana che ha ricevuto la grazia di due nuovi sacerdoti. Padre David e padre Josip sono stati ordinati presbiteri nella Compagnia di Maria. La solenne celebrazione con l’imposizione delle mani è stata presieduta dal cardinale Angelo Comastri nella Chiesa parrocchiale di san Luigi di Montfort a Roma.
Nella sua omelia, card. Angelo Comastri ha ricordato ai due neo ordinati che la loro storia di sacerdoti inizia con un “sì” che hanno pronunciato al Signore, e che ha fatto esultare il cuore di Dio. Esso però non si esaurisce in un “sì” ma va rinnovato e vissuto ogni giorno, proprio sull’esempio di Maria, la donna del “Sì”, che rinnovò la sua adesione alla chiamata di Dio per tutta la sua vita e specialmente nei momenti più significativi e difficili del suo percorso di fede.
Carissimi David e Josip, ricordatevi che la vostra storia di sacerdoti inizia con un sì; un sì che voi avete pronunciato avvertendo nel segreto della vostra anima un delicato invito di Gesù che bussava alla porta della vostra libertà e vi diceva: “Seguimi! D’ora in poi sarai pescatore di uomini”.
Non dimenticate mai quel sì, che ha fatto esultare il cuore di Dio.
Non solo! Ricordatevi che la vita di un sacerdote, la vita di un chiamato non si esaurisce in un sì: tutta la vita deve diventare un sì. Maria è la maestra del sì, la maestra della fedeltà e della coerenza.
Alla domanda dove trovare la forza per vivere fedelmente il loro sacerdozio in unione con Cristo, il cardinale ricordava che la troveranno nella celebrazione fedele della Santissima Eucaristia.
Dove potrete trovare la forza? Dove potrete bere l’acqua della fedeltà? Dove potrete costruire ogni giorno le fattezze del vostro volto su quello del Volto di Gesù? Dove potrete assimilare ogni giorno il battito del Cuore di Gesù?
Non esito a rispondere: potrete trovare la forza della fedeltà, le fattezze del Volto di Cristo e il battito del Suo Cuore celebrando con fede la Santissima Eucaristia.
Infine ha ricordato che la Chiesa ha bisogno di santi sacerdoti che profumano di Cristo nel mondo e in questo nostro tempo, che per quanto sia difficile e complesso, è un tempo meraviglioso per essere preti.
(In fondo della pagina potrete trovare intera omelia)
Dopo la Messa dell’ordinazione la parrocchia ha preparato un momento dell’agape fraterna per festeggiare e fare gli auguri ai due novelli sacerdoti. Dopo ci siamo recati nel giardino della Curia Generalizia dove è stato preparato il solenne pranzo all’aperto. Alle 15:30 alla grotta della Curia p. David e p. Josip hanno presieduto la preghiera dell’Adorazione eucaristica con la benedizione solenne. Infine, alle 16:30 il gruppo teatrale parrocchiale di San Luigi Montfort ci ha preparato una rappresentazione teatrale.
La domenica è stata un altro giorno molto intenso in cui p. David e p. Josip hanno celebrato la loro prima messa in tre occasioni. La prima messa è stata celebrata nel santuario Regina dei Cuori in via Romagna nella comunità dello studentato, presieduta da p. David e con l’omelia di p. Josip. Poi alle ore 11 hanno celebrato insieme nella chiesa parrocchiale di san Giustino dove p. David svolgeva il servizio. La giornata dei festeggiamenti si è conclusa con la prima messa nella chiesa parrocchiale di san Luigi di Montfort a Monte Mario dove p. Josip svolge il suo servizio.
Ringraziamo il Signore per il dono di questi nostri due fratelli e per il loro generoso “Sì” che hanno pronunciato al Signore, alla Chiesa, alla comunità dei missionari monfortani e a tutti coloro che incontreranno e a cui si dedicheranno nel loro futuro servizio sacerdotale. Possa il loro sacerdozio diventare un grande dono per tutto il popolo di Dio.
Ogni ordinazione sacerdotale infatti, ci ricorda che la nostra vita e ogni vocazione è un dono dell’amore di Dio che trova la sua pienezza solo quando viene vissuta come dono da ri-donare e non trattenere per sé. Ogni sacerdote dovrebbe essere quel seme, che Dio ha scelto per seminare, e che, alla scuola del Maestro, morendo alla propria volontà, possa germogliare, crescere e portare frutti abbondanti della grazia e della benedizione per tutto il popolo di Dio.
Che il Signore, per intercessione di Maria, la madre e custode di ogni vocazione, aiuti i nostri due nuovi sacerdoti, i giovani, e tutti noi, a comprendere questa verità evangelica della vita, e dia a ciascuno il coraggio di pronunciare ogni giorno il nostro “Sì” al suo amore e alla sua chiamata, per viverlo nella dedizione, gioia ed entusiasmo.
Omelia del cardinale Angelo Comastri per l’ordinazione sacerdotale di p. David e p. Josip
- Carlo De Foucauld era un giovane parigino ateo e corrotto. Il 30 ottobre 1886 all’età di 28 anni entra nella Chiesa di Sant’Agostino a Parigi e va a bussare alla porta del confessionale dove abitualmente stava un santo sacerdote, l’Abbé Huvelin: l’Abbé Huvelin era il confessore del grande musicista Charles-François Gounod e del grande scienziato Louis Pasteur e di una folla di anime alla ricerca di Dio. Questo santo sacerdote durante alcune conversazioni aveva acceso nel cuore inquieto del giovane Carlo De Foucauld un vivo desiderio di Dio e contemporaneamente aveva acceso uno struggente desiderio di uscire dalla vita del peccato, che gli aveva procurato tristezza e delusione.
Un buon prete opera questi prodigi: perché un buon prete manda luce anche se non parla ed è come una calamita che attira le anime a Dio!
Carlo De Foucauld il 30 ottobre 1886 si alzò dal confessionale completamente rinnovato nella sua anima. Più tardi, ripensando a quel momento, dirà: “Appena capii che Dio esiste, decisi di vivere esclusivamente per Lui. La mia vocazione religiosa è nata nel momento stesso della mia conversione: perché è troppo diverso Dio da tutto ciò che non è Dio!”.
E Carlo de Foucauld diventò fervente cristiano, diventò sacerdote entusiasta, diventò missionario gridando il Vangelo con la coerenza della sua vita e con la forza convincente della bontà.
In una meditazione scritta nel deserto del Sahara egli appunterà alcuni pensieri straordinariamente belli e delicati. Uno dice così: “Maria, dopo aver pronunciato il suo sì alla chiamata di Dio, cantò il Magnificat: e noi restiamo affascinati ogni volta che riascoltiamo le parole di Maria. Però nessuno può trovare le parole adatte per esprimere il Magnificat di Dio dopo che Maria ebbe pronunciato il suo sì. Nessuno, infatti, può trovare le parole sufficienti per tradurre la gioia di Dio per il sì di Maria e per ogni sì che sboccia sulla scia del sì di Maria”.
Carissimi David e Josip, ricordatevi che la vostra storia di sacerdoti inizia con un sì; un sì che voi avete pronunciato avvertendo nel segreto della vostra anima un delicato invito di Gesù che bussava alla porta della vostra libertà e vi diceva: “Seguimi! D’ora in poi sarai pescatore di uomini”.
Non dimenticate mai quel sì, che ha fatto esultare il cuore di Dio.
- Non solo! Ricordatevi che la vita di un sacerdote, la vita di un chiamato non si esaurisce in un sì: tutta la vita deve diventare un sì. Maria è la maestra del sì, la maestra della fedeltà e della coerenza. Il sì che pronunciato nell’Annunciazione, Maria lo ripeté nella casa di Elisabetta, mentre si spendeva umilmente e generosamente per accudire l’anziana cugina nell’attesa della nascita di Giovanni.
Maria ripeté il suo sì davanti all’imprevedibile scelta della povertà di Betlemme. Dio, infatti, percorre vie per noi imprevedibili: per questo occorre rinnovare continuamente il sì, lasciando nelle mani di
Dio il timone della nostra vita. Ricordàtelo bene! Maria rinnovò il suo sì quando Simeone gettò su di lei l’annuncio di una spada che le avrebbe trafitto il cuore. La fedeltà, prima o poi, richiede il sacrificio: Maria lo capì subito e non si tirò indietro.
Maria rinnovò il suo sì quando per tre giorni, insieme a Giuseppe, con trepidazione cercò Gesù per le vie di Gerusalemme! Quel giorno Maria capì che Dio non si possiede una volta per sempre, capì che in una risposta non si esaurisce la vocazione, capì che Gesù va cercato ogni giorno: ogni giorno bisogna ricominciare il viaggio della fede e della fedeltà.
Maria rinnovò il suo sì alle nozze di Cana, quando Gesù categoricamente le disse che non era giunta la Sua ora: Maria prontamente consegnò a Gesù le Sua incondizionata fiducia e trasmise ai servi il profumo della sua umiltà e disse loro: “Qualunque cosa Gesù vi dirà, fatela! “. Notate: “Qualunque cosa vi dirà”.
E avvenne il miracolo. Quante volte, carissimi, sarete chiamati a fare come Maria: la strada della fedeltà è piena di curve, è ricca di tornanti, spesso è fatta di salite: in certi momenti l’unica via che ci resta è l’abbandono umile e fiducioso nelle mani di Dio. E, allora, vedrete che inattesamente potrete ripetere le parole del Salmo 18: “Il Signore fu mio sostegno, mi portò al largo, mi libero perché mi vuole bene”.
Maria ripeté il suo sì durante la vita pubblica di Gesù, soprattutto quando, con il cuore di mamma, intuì che una congiura di cattiveria si stava stringendo attorno al Suo figlio.
Maria ripeté il sì ai piedi della Croce: Maria non fuggì, Maria restò accanto a Gesù con la certezza, fatta tutta di fede, con la certezza che la Croce non è la sconfitta di Dio, ma è la Sua vittoria sul peccato umano: la vittoria della misericordia e del perdono. Maria, infine, ripete il suo sì nel lungo sabato Santo: tutto sembrava finito e invece tutto stava per cominciare! Maria tenne accesa la lampada della fede e con gli occhi della fede vide in anticipo i bagliori della Risurrezione.
Carissimi David e Josip, vedrete quante volte nella vostra vita ritorneranno le circostanze della vita di Maria: tenetevi pronti a rinnovare il vostro sì seguendo l’esempio mirabile della Madre dei credenti e della Regina degli Apostoli.
- Dove potrete trovare la forza? Dove potrete bere l’acqua della fedeltà? Dove potrete costruire ogni giorno le fattezze del vostro volto su quello del Volto di Gesù? Dove potrete assimilare ogni giorno il battito del Cuore di Gesù?
Non esito a rispondere: potrete trovare la forza della fedeltà, le fattezze del Volto di Cristo e il battito del Suo Cuore celebrando con fede la Santissima Eucaristia. San Giovanni Paolo Il non si stancava di ripetere: “La Santa Messa è il centro della mia giornata”.
E Padre Pio esclamava: “È l’Eucaristia che modella la mia vita: io sono soltanto un povero pezzo di creta”.
Il Cardinale Vietnamita Francesco Saverio Van Thuan più volte ha confidato: “Celebrando l’Eucaristia nel silenzio e nella povertà della mia cella ho potuto affrontare tredici anni di carcere conservando la pace nel cuore e sorridendo ai miei carcerieri che, meravigliati, mi chiedevano dove trovassi la forza per sorridere. A tutti io dicevo: ‘È Gesù che mi da la forza’. E allora molti mi domandavano: ‘Facci conoscere Gesù’. E così ho potuto battezzare diversi miei carcerieri”.
Infatti, i carcerieri, senza saperlo, vedevano la Messa che traspariva dal volto e dal comportamento del prigioniero sacerdote e si meravigliavano.
Edificati dall’esempio di tanti santi sacerdoti, non abituatevi alla celebrazione della Santa Eucarestia: ogni volta che salite i gradini dell’altare, con il cuore salite il monte del Calvario e siate pronti ad immergere la vostra anima nell’oceano dell’Amore infinito di Dio. Se farete così, tutti coloro che vi
avvicineranno avvertiranno in voi la bontà, che attira le anime a Gesù.
L’Abbé Huvelin, la guida spirituale del Beato Carlo de Foucauld, un giorno gli disse: “Nell’Eucaristia nostro Signore dà tutto, dà se stesso. L’Eucaristia è il mistero del dono, dall’Eucaristia tutti dobbiamo imparare a donare noi stessi, perché non c’è dono finché non si dona se stessi”.
E in una lettera indirizzata a Carlo De Foucauld che aveva deciso di vivere in uno sperduto villaggio del Sahara, l’Abbé Huvelin gli consigliava: “Continua, continua sempre, va’ fino alla fine. Tu non potrai donare quanto Gesù dona a te. Tu non potrai mai abbassarti quanto Egli si abbassa fino a te”.
Carissimi, la Chiesa ha bisogno di santi sacerdoti!
San Giovanni Paolo Il in una lettera inviata ai sacerdoti in occasione del Giovedì Santo, ebbe l’audacia di scrivere: “Questo è un tempo meraviglioso per essere preti”.
Sì, è vero: è vero, se saremo preti santi, preti che profumano di Cristo e non del mondo!
Oggi, consegnate a Gesù la vostra volontà di seguirLo con tutta l’anima, con tutte le forze: cioè, consegnate a Gesù il vostro sì alla Santità.
Vi aiutino i santi sacerdoti, che dal Cielo, oggi in modo particolare, pregano per voi e sempre pregheranno per voi.
Angelo Card. Comastri
Luigi di Montfort “in rete”
Vinta la sfida missionaria di lanciare ONLINE sulla piattaforma ZOOM l’itinerario in preparazione alla Consacrazione a Gesù Cristo per le mani di Maria insegnata da San Luigi di Montfort, per dare la possibilità a chi, con l’emergenza sanitaria, aveva visto interrotto il proprio percorso nelle parrocchie, di portarlo così a termine e per rispondere alle tante richieste di consacrazione ricevute per e-mail durante il lockdown.
Al primo percorso hanno partecipato 1.560 iscritti che hanno seguito 10 CATECHESI a ritmo settimanale tenute dai missionari monfortani, padre Giovanni Maria Personeni, padre Mihovil Filipovic e padre Nikola Tandara e dalla consacrata con voti dell’Associazione Maria Regina dei Cuori, Mariane Magalhaes de Souza .
Il secondo percorso si concluderà il 16 luglio e i partecipanti iscritti sono 664. È già in programma per fine settembre un terzo itinerario, reso possibile dal tam tam degli stessi iscritti che stanno diffondendo tra familiari ed amici il tesoro spirituale ricevuto. Per iscriversi occorre compilare il modulo al link https://forms.gle/ETztjkgCu3iZp1cQ9
Le radici trinitarie dell’itinerario monfortano, il suo carattere cristocentrico, la sua profonda ispirazione, così attuale, danno i frutti di un’abbondante e miracolosa pesca in questi tempi così incerti e vuoti, vista l’emergenza sanitaria in atto.
Dalle testimonianze di coloro che hanno partecipato alla preparazione online, conclusasi con l’Atto di Consacrazione – testimonianze rilasciate su un modulo di verifica che gli stessi hanno compilato – sono emersi: apprezzamento della vita e degli scritti del Padre di Montfort, gioia per la scoperta dell’importanza del rinnovo degli impegni battesimali e, infine, desiderio di vivere propositi di santità e apostolato nella propria vita, facendosi discepoli e missionari in un mondo in continua trasformazione.
L’impostazione degli itinerari, ma sicuramente lo Spirito Santo che non cessa di accendere nei cuori il bisogno di Dio e la ricerca di proposte serie vita cristiana, hanno suscitato un legame spirituale immediato e profondo con tante persone che cercavano una guida e una direzione sicura.
Sì, decisamente Montfort “ha fatto goal”, è andato “in rete”. Un grazie a Maria, Regina de Cuori, per l’amore e la tenerezza con cui – in ogni tempo – guida i suoi figli al suo Figlio Gesù.
Anna De Girolamo, Associazione MRdC – Centro regionale di Trinitapoli
E-mail: mariareginadeicuori@hotmail.it
Ogni giorno con Luigi di Montfort
L’Editrice Shalom ha pubblicato la traduzione in lingua inglese del libro «Un pensiero al giorno con Montfort», editato in italiano nel 2016 in occasione del Trecentenario della morte di san Luigi Maria di Montfort, a cura di p. Giovanni Maria Personeni, smm e Mariane Magalhães de Souza del Centro Regionale dell’«Associazione di Maria Regina dei Cuori» di Trinitapoli (Bt).
Padre Arnold Suhardi, Assistente generale della Compagnia di Maria, Responsabile della Commissione Internazionale degli Associati Monfortani, spiega nella prefazione le ragioni della edizione inglese: “Questo libro è progettato per accompagnare l’Anno continentale dei missionari monfortani dell’Asia e dell’Oceania che si svolgerà nel 2022. Tema di quest’anno missionario è: «Alzati e splendi, Montfort, in Asia e Oceania». Ogni giorno per tutto il 2022, i Missionari monfortani, insieme ai loro «Associati monfortani» che sono presenti e operano in questi due continenti, accoglieranno, assaggeranno, assorbiranno e assimileranno ogni goccia di questa rugiada che contiene convinzione, spirito, insegnamento, direzione, visione del Montfort, fondatore e patrono della Famiglia Monfortana. Si alzeranno per andare alla «fonte» della loro spiritualità missionaria e nello stesso tempo per condividerla generosamente con i loro fratelli e sorelle”.
Tuttavia, il libro non è un’esclusiva loro. Chiunque desidera una vita cristiana più autentica vi può trovare acqua fresca, capace di placare la sua sete perché Luigi di Montfort è uno dei «testimoni e maestri» di una vera spiritualità cristiana nella Chiesa di oggi (cfr. Redemptoris Mater, 48)
Scrive ancora p. Arnold Suhardi: “Lo scopo di questa lettura breve e continua, giorno dopo giorno, è che alla fine dell’anno, grazie all’obbedienza all’amabile guida dello Spirito Santo, si compia un’esperienza di trasformazione in Cristo. Una luce, anche se piccola, può scacciare l’oscurità. Una lampada può brillare, ma dipende dalla qualità della sua connessione con la sorgente da cui riceve la sua potenza! È lo Spirito Santo che farà quest’opera miracolosa per trasformarci in piccole luci nei luoghi in cui viviamo e lavoriamo. Non dice forse il Montfort: «Lo Spirito Santo stesso condurrà quest’anima fedele di forza in forza, di grazia in grazia, di luce in luce, finché alla fine si trasformerà in Gesù nella pienezza della sua età sulla terra e della sua gloria in cielo» (VD 119)?”.
Ti chiedo sacerdoti… David e Josip
Vi presentiamo il video che la comunità dello studentato monfortano ha realizzato in vista dell’ordinazione sacerdotale che oggi padre Davide e padre Josip riceveranno.