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Missione a Medjugorje. La visita di Mons. Ottavio Vitale
“A Medjugorie mi sono reso conto che non basta essere prete o vescovo per essere uomo di Dio!” Molto toccante, da non perdere la testimonianza di Mons. Ottavio Vitale, Vescovo della Diocesi di Lëzhë, in Albania, quando racconta di come a Medjugorje ha ricevuto la grazia di cambiare vita, pur essendo già vescovo. Da quel giorno ogni anno viene a Medjugorje, per continuare a crescere in grazia quale figlio amato in modo speciale dalla Madre.
Sabato 28 agosto, nel Centro di Spiritualità “Totus Tuus”, dell’Associazione Maria Regina dei Cuori, abbiamo avuto la gioia di accogliere proprio Mons. Ottavio Vitale insieme a tre diaconi, – uno argentino, uno cileno e uno spagnolo, – che svolgono il ministero nella sua diocesi e si stavano preparando all’ordinazione presbiterale prevista per mercoledì 8 settembre, Festa della Natività di Maria e insieme ad una ragazza della Romania, che diffonde con tanto zelo gli scritti e il cammino spirituale del Montfort.
Mons Ottavio, Rogazionista, consacrato a Maria nello spirito del Montfort sin dalla sua formazione religiosa per desiderio di S. Annibale M. di Francia, ha voluto che parlassimo di questa pratica di devozione ai suoi diaconi. Quindi il Vescovo insieme a loro hanno rinnovato la loro Consacrazione a Gesù per mezzo di Maria indossando con visibile emozione la catena benedetta. Un momento di scambio e condivisione che ha arricchito i nostri cuori e ha approfondito la conoscenza e l’unione tra i “figli, servi e schiavi di Maria” così come il Montfort sperava e aveva profondamente impresso nel suo cuore (VD 113).
Dagli inizi di agosto non è più cessato il flusso di pellegrini al nostro Centro Totus Tuus. Ogni occasione è buona per stringere amicizie e parlare del Montfort. Il resto è un passa parola, ed ecco che arrivano coi pullman, coi taxi, a piedi e chiedono: “Dov’è il Centro Totus Tuus?”. Arrivano da tutte le regioni d’Italia, gruppi a volte grandi, o più piccoli, famiglie o singoli fedeli che si alternano per ascoltare catechesi e testimonianze delle meraviglie che lo Spirito Santo compie attraverso gli scritti e l’insegnamento del nostro Santo Fondatore. A volte troviamo chi ha letto la formula di Consacrazione, ma non sa che esiste il Trattato. A volte chi ha letto il Trattato, ma non si è mai consacrato, a volte chi da anni ha il libro nello scaffale, ma non lo ha mai letto. A Medjugorje, si sa, tante volte la Madonna ha chiesto di consacrarsi completamente a lei ed è fantastico vedere la gioia negli occhi dei pellegrini che dopo aver incontrato l’amore della Madre celeste, scoprono le inestimabili ricchezze della vera devozione a Maria del Montfort e quanto essa risponde ai bisogni più profondi della loro anima. E così tornano con la gioia di sapere che è possibile un cammino collaudato dai Santi e alla scuola di Maria Regina della Pace e Regina dei Cuori. Se ne vanno a fatica, raccomandandoci di non dimenticarli e ripromettendosi di portare altri gruppi e conoscenti.
Davvero vedendo come la Santa Vergine in questo luogo benedetto ci sta aprendo la porta del mondo, nelle porte dei cuori che si aprono a lei, possiamo dire: “Gloria a Gesù in Maria! Gloria a Maria in Gesù! Gloria a Dio solo!” (VD 265).
P. Giovanni Maria Personeni
Card. Stefan Wyszyński: uno degli apostoli degli ultimi tempi
Grande festa oggi, 12 settembre, a Varsavia per la beatificazione dei Servi di Dio Stefano Wyszyński (1901-1981) ed Elisabetta Róża Czacka (1876-1961). Il rito è stato presieduto a nome del Papa dal Cardinale Marcello Semeraro, Prefetto della Congregazione per le Cause dei Santi.
Il Cardinale Wyszyński – ha detto il Cardinale Semeraro nell’omelia – «guidò con coraggio, costanza e decisione la nave della Chiesa che è in Polonia, opponendo a un’ideologia che disumanizzava l’uomo e lo allontanava dalla pienezza di vita, il Vangelo di Cristo vissuto con fedeltà. Non si risparmiò in nulla, sopportò tutte le umiliazioni e sofferenze».
Amico di San Giovanni Paolo II, «vero figlio della Polonia, aveva davvero nel cuore una devozione profonda alla Vergine Maria: come sotto il suo sguardo materno aveva visto nascere la sua vocazione e sotto lo stesso sguardo aveva consacrato a Dio la sua vita e le sorti della Nazione Polacca, così fu lei a insegnargli ogni giorno del suo ministero a vivere solo per lui e a lui solo piacere». Soli Deo per Mariam è lo slogan che egli amava ripetere!
Uno dei tratti più caratteristici della spiritualità del cardinale Wyszyński era, quindi, la sua devozione mariana, dal carattere decisamente cristologico, attinta e alimentata dal riferimento a san Luigi di Montfort.
L’incrollabile fiducia e la profonda devozione alla Santa Vergine emerge dal diario “Appunti dalla prigione”, scritto dal cardinale Wyszynski durante la sua prigionia a Stoczek durata dal 25 settembre 1953 al 28 ottobre 1956. Con commozione annota che, dopo tre settimane di preparazione «seguendo le indicazioni del Beato Luigi Maria Grignion de Montfort contenute nel Trattato della vera devozione alla Beata Vergine Maria», l’8 dicembre 1953 si è donato per le mani della sua «Migliore Madre in totale schiavitù a Cristo Signore» (cfr. “Appunti dalla prigione”, CSEO, Bologna 1983, p. 52).
Il suo Atto di Consacrazione ha un respiro profondamente monfortano:
«Santa Maria, Vergine Madre di Dio, oggi ti scelgo come mia Signora, Avvocata, Patrona, Protettrice e Madre mia (…). Prometto che non ti abbandonerò mai, non dirò nulla o non farò nulla contro di te. Non permetterò mai ad altri di fare nulla che possa disonorarti. Ti prego, accettami per sempre come tuo servo e tuo figlio. Sii il mio aiuto in tutti i miei bisogni, anima e corpo, e nel lavoro sacerdotale per gli altri. Ti consegno Maria, completamente in schiavitù, e come tuo schiavo consacro il mio corpo e la mia anima, i beni interiori ed esteriori, anche il valore stesso delle mie buone opere, passate, presenti e future, lasciando a te il pieno e completo diritto di disporre di me e di tutto ciò che mi appartiene, senza eccezione, secondo il tuo volere, a maggior gloria di Dio, nel tempo e nell’eternità. Per mezzo di te, con te, in te e per te, voglio diventare schiavo totale del tuo Figlio (…). Tutto ciò che farò, per le Tue Mani Immacolate, Mediatrice di tutte le grazie, lo offro alla gloria della Santissima Trinità – Soli Deo! Maria di Jasna Góra, non abbandonarmi nel mio lavoro quotidiano e mostra il tuo volto puro nell’ora della mia morte. Amen».
Nel reliquiario è incorporato proprio il manoscritto originale di questo Atto di consacrazione alla Madre di Dio, a testimoniare che il Trattato è il segreto della sua santità.
Uno dei frutti della consacrazione a Gesù per Maria di Stefano Wyszynski maturerà a Jasna Góra il 3 maggio 1966 nell’atto di totale servitù alla Madre di Dio, per la libertà della Chiesa in Polonia ed in tutto il mondo, pronunciato in occasione del Millennio del Battesimo della Nazione, con la partecipazione di quasi un milione di fedeli.
Ebbe a testimoniare San Giovanni Paolo II: «Il Cardinale Stefano Wyszynski stava sempre sotto la Croce di Cristo, insieme a Maria. “Tutto ho posto nelle mani di Maria”. Nei riguardi di lei si sentiva come l’apostolo Giovanni, come un figlio adottivo, e come l’innamorato della Genitrice di Dio, “schiavo d’amore”. In questa donazione senza riserve trovava la propria libertà spirituale: sì, era un uomo libero, e insegnava a noi, suoi connazionali, la vera libertà» (cfr. Omelia, Varsavia, 16 giugno 1983).
Montfort: Cantico in onore del nome di Maria
Per il bel nome dell’amabile Maria
avrò in tutta la mia vita una grande devozione.
O nome incantevole
che colma il mio cuore di grande letizia.
Ho gustato la tua grande dolcezza
e tutto ne sono profumato.
Non so ridire né capirequanto è tenero questo nome
e quali le sue attrattive.
Nei più grandi mali
questo santo nome è rimedio sicuro.
In mezzo ai travagli
in esso troviamo aiuto e sostegno.
Questo nome divino
dona a chi è nella malinconia una angelica gioia,
scacciando la sua tristezza.
Se sei tentato,
invoca quel nome: sarai rassicurato.
Se sei nella preoccupazione
troverai in esso la consolazione.
Il demonio con tutto il suo seguitofugge svergognato al solo sentirlo.
Se hai paura,
questo santo nome ti dà forza e ti infonde coraggio.
Se lo invochi di cuore
nulla temi nella notte oscura.
Si dà a te senza riserve,
protegge, salvaguardia, istruisce, nutre.
Quando lo pronunciamo
inchiniamoci, scopriamo il capo,
dando a tutti l’esempio.
Oh! Quale felicità
se ovunque l’abbiamo ben impresso nel cuore!
Cantico 86
Inizia un nuovo anno di noviziato a Santeramo
Sono tre i giovani che a Santeramo in Colle (Ba) hanno iniziato l’anno di noviziato monfortano.
L’8 settembre, festa della Natività di Maria, durante la preghiera dei vespri con il semplice rito di iniziazione alla vita religiosa, Alberto, Pawel e Wojciech hanno chiesto di fare esperienza della vita monfortana, “nel desiderio di seguire perfettamente Cristo, Sapienza incarnata, secondo il carisma dei Missionari della Compagnia di Maria”.
Il padre maestro, p. Luciano Nembrini, accogliendo la domanda di Alberto, Pawel e Wojciech ha rivolto loro parole di incoraggiamento, invitandoli a guardare al “sì” di Maria e, sull’esempio di Luigi di Montfort a osare rischiare per Dio: solo così si può fare qualcosa di bello e di grande per Lui, nella consapevolezza che è Dio a chiamare, scegliendo ciò che per il mondo è debole e stolto, ciò che è nulla per realizzare il suo disegno di amore.
Alberto, Pawel e Wojciech hanno, quindi, ricevuto dalle mani del maestro il volume delle Opere di san Luigi Maria di Montfort, con l’invito a conoscere gli insegnamenti del Fondatore perché siano essi ad accompagnare i loro passi in questo tempo di grazia, conversione e configurazione a Gesù per mezzo di Maria.
Ecco una breve presentazione dei tre novizi.
Alberto Moreno. «Vengo da Madrid, ho 37 anni. Nato in una famiglia cattolica, ho frequentato la scuola dai Legionari di Cristo. Ho, poi, studiato ingegneria delle telecomunicazioni, mettendomi allo stesso tempo a servizio della parrocchia come catechista e membro di un gruppo giovanile.
Nel quarto anno di studi un pellegrinaggio a Medjugorje ha dato una svolta alla mia vita, aprendomi la prospettiva della vita sacerdotale. Poco dopo ho conosciuto la spiritualità monfortana grazie ad alcuni religiosi che in parrocchia hanno presentato la consacrazione a Gesù per Maria, da me abbracciata.
Nell’estate del 2019, sempre a Medjugorje, vengo a conoscenza dell’esistenza della Compagnia di Maria, grazie all’incontro con un missionario monfortano con cui intraprendo il cammino di discernimento. In seguito, nel 2020 maturo la scelta di lasciare il lavoro di ingegnere e inizio l’anno di postulandato presso la comunità di Roma».
Paweł Wojtala. «Sono nato il 21 maggio 1995 a Dąbrowa Górnicza, in Polonia, nella parrocchia della Beata Vergine Maria degli Angeli, famoso santuario mariano della diocesi di Sosnowiec.
Dopo il liceo classico, nel 2014 inizio gli studi di pedagogia e mi metto a servizio delle comunità parrocchiali e diocesane come animatore dei bambini e dei giovani nel Movimento Luce-Vita. Approfondisco la spiritualità mariana frequentando i ritiri organizzati dalla Confraternita della Regina di Polonia presso il Santuario di Częstochowa, consacrandomi a Gesù per mezzo di Maria secondo gli insegnamenti del “Trattato” di San Luigi Maria di Montfort. Solo in seguito ho conosciuto i Padri monfortani quando nel 2016 hanno aperto la loro prima casa religiosa in Polonia.
Al termine degli studi avverto la chiamata del Signore a seguirlo a cui rispondo positivamente. Nella fase di discernimento colgo segni costanti che mi orientano verso la Congregazione dei missionari monfortani. Così, nel dicembre del 2019 inizio la mia esperienza nella comunità di Częstochowa, proseguendo il cammino formativo nel postulandato di Roma».
Wojciech Meiser. «Sono nato il 7 agosto 1999 a Tarnowskie Gory, in Polonia, e ho conosciuto i padri monfortani nel gennaio 2019 in occasione di un ritiro nella comunità di Częstochowa.
Da lì inizia per me un cammino di rinnovamento della mia vita cristiana. Frequento regolarmente la comunità e incomincio ad avvertire in me la chiamata alla vita sacerdotale.
A fine agosto 2019 vengo accolto nella comunità di Częstochowa per il primo anno di postulandato. Alla fine di giugno 2020 raggiungo la comunità di Roma per continuare il mio cammino di formazione in vista dell’entrata al noviziato».
Chiediamo una preghiera particolare per Alberto, Pawel e Wojciech.
Itinerario di preparazione alla consacrazione
«Questa devozione è una via facile,
breve, perfetta e sicura,
per arrivare all’unione con Nostro Signore,
in cui consiste la perfezione del cristiano»
(Montfort, VD 152)
I Missionari Monfortani, in collaborazione con l’Associazione Maria Regina dei Cuori, sede regionale di Trinitapoli (Bat), propongono un nuovo itinerario on line di preparazione alla consacrazione a Gesù per le mani di Maria, secondo gli insegnamenti di san Luigi di Montfort.
Il percorso inizierà sabato 25 settembre 2021 e si articolerà in dieci catechesi a cadenza settimanale, proposte alle ore 20.30 on line sulla piattaforma Zoom.
L’itinerario si concluderà con la consacrazione Gesù per le mani di Maria, preceduta dal “mese di preparazione” secondo la scansione indicata da san Luigi di Montfort nel Trattato della vera devozione.
Per iscriversi all’itinerario occorre compilare il modulo, cliccando sul link https://forms.gle/WQL5kA1DJU3qzfBLA
In memoria di p. Tarcisio Riva, «padre e amico»
Il 21 agosto 2021 il padre Tarcisio Riva ci ha lasciato all’età di 90 anni, di cui 68 come religioso.
Nato il 12 settembre 1930 a Sforzatica S. Maria (Bg), nel 1944 entra quattordicenne nella Scuola Apostolica dei Missionari Monfortani di Redona, dove frequenta la scuola media e superiore. Nel 1951 è ammesso all’anno di noviziato e l’08 settembre 1952 fa la sua prima professione religiosa, a Castiglione Torinese. A Loreto, nello studentato monfortano, compie gli studi filosofici e teologici. Viene ordinato sacerdote il 1° marzo 1958, nella basilica della Santa Casa di Loreto.
Per due anni continua gli studi e frequenta dei corsi prima in pastorale giovanile, a Milano, e poi in mariologia al “Marianum” di Roma. Alla fine del 1960 viene inviato nel seminario minore di Redona, dove rimane per 20 anni come promotore vocazionale. Nel 1981 viene trasferito a Caravaggio per dedicarsi alla predicazione e all’animazione missionaria in qualità di Procuratore delle Missioni Estere. Nel 1993 ritorna a Redona e lo si vede impegnato particolarmente nella animazione dei gruppi del “Rinnovamento nello Spirito”.
Un uomo di grande dinamicità, p. Tarcisio sa facilmente entrare in relazione con le persone. Investe questo suo talento particolarmente in tre aspetti molto significativi del suo ministero: nella pastorale giovanile che gli consente di avviare numerose vocazioni alla famiglia monfortana; nell’animazione missionaria che lo tiene in contatto con i gruppi parrocchiali di diverse diocesi e che lo porta tante volte in Africa e America Latina al fine di sostenere i progetti umanitari e apostolici dei nostri missionari; e infine nel suo ruolo di direttore spirituale per i gruppi del Rinnovamento nello Spirito che amano chiamarlo “padre e amico”.
Nel suo “Testamento spirituale” scrive: «Da Maria Regina dei Cuori ho avuto tutto, ma proprio tutto, compresa la certezza, mai ritrattata, che avrei fatto solo ed esclusivamente il Sacerdote, perché a questo il Signore mi ha chiamato… Nella grande famiglia Monfortana mi sono sempre trovato bene, sentendomi accolto come un figlio di san Luigi di Montfort e come un fratello tra fratelli… Con me porto via due grandi passioni: le vocazioni monfortane e le nostre opere missionarie… Prometto di mantenere con tutti l’impegno di coltivare l’amicizia anche oltre il tempo, perché l’amore è per l’eternità».
La sua anima riposi in pace!
«Seguire Cristo fino in fondo»: veglia di preghiera per p. Olivier Maire
Mercoledì sera, 11 agosto, nella cattedrale di Luçon si è tenuta una veglia di preghiera per il padre Olivier Maire. Presieduta da mons. François Jacolin, vescovo della diocese, la veglia è stata scandita dalla preghiera del rosario, accompagnata dai testi di san Luigi Maria di Montfort.
Mons. Jacolin nell’introdurre la veglia ha ricordato che papa Francesco era in comunione di preghiera, dopo che già al termine dell’udienza della mattina in piazza San Pietro aveva espresso la sua vicinanza spirituale ai genitori di padre Oliver, ai familiari, ai missionari monfortani e a tutti i cattolici francesi.
Mons. Jacolin ha invitato i presenti ad affidare il padre Olivier alla misericordia di Dio affinché entri nella pienezza della luce divina e della vita eterna. Inoltre, a pregare per coloro che sono afflitti per questo dramma, per tutti coloro che credenti o no sono toccati dalla sua tragica morte e per l’autore di tanta violenza.
Nella sua omelia, mons. Jacolin ha preso spunto dal vangelo proclamato: «Se il chicco di grano, caduto in terra, non muore rimane solo; se invece muore produce molto frutto…» (cfr. Gv 12,24-26). Sono parole che Gesù ha pronunciato qualche giorno prima della sua passione e della sua morte in croce e che il padre Olivier ha incarnato e vissuto, seguendo Cristo fino alla fine, fino a rischiare la sua vita per coloro che sono ai margini della società.
Mons. Jacolin ha continuato dicendo che Gesù risorto indirizza a noi le stesse parole per illuminare la nostra fede, dare forza alla nostra speranza e per incoraggiare a camminare sulla via della carità, sorgente e compimento della vita.
Ha aggiunto che la morte di padre Olivier mette le nostre coscienze a confronto con il mistero del male, mistero di iniquità, come dice san Paolo. Noi seguiamo Cristo nel suo combattimento contro il male per essere vincitori con Lui, che ha subito la passione la morte ed è risorto per aprirci il cammino della vita eterna.
Ha, poi, introdotto la preghiera del rosario: «Illuminati e confortati dalle parole di Cristo, preghiamo ora il rosario. Il padre Olivier Maire era impregnato della dottrina spirituale di san Luigi Maria di Montfort che può essere riassunta in questa formula: “Tutto di Gesù per mezzo di Maria”. Pregando il rosario ci lasciamo guidare da Maria per seguire il Figlio suo attraverso i misteri salvifici della sua vita».
Nuova presenza monfortana in Messico
Nel suo comunicato p. Luiz Augusto Stefani, Superiore generale della Compagnia di Maria, annuncia che domenica 15 agosto, solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, verrà inaugurata ufficialmente la nuova presenza monfortana in Messico, precisamente nella diocesi di Ecatepec, che si trova alla periferia di Città del Messico.
L’inizio della fondazione avverrà con la celebrazione eucaristica nella Cattedrale del Sacro Cuore di Gesù e l’affidamento alla Vergine Maria nel santuario di Nostra Signora di Guadalupe.
La nuova comunità è formata da missionari monfortani p. Joseph Love (Haiti), p. José Luis Sandoval (Colombia) e p. Francesco Castria (Italia). Dopo la settimana di integrazione e pianificazione animata da p. Jorge Enrique Gonzalez Vasquez, smm, inizieranno la loro presenza apostolica nella parrocchia di San Martin de Porres.
La diocesi di Ecatepec, guidata da mons. Oscar Roberto Dominguez Couttolenc (Missionario di Guadalupe), è stata eretta il 28 giugno 1995 ed è, quindi, una diocesi ‘giovane’, geograficamente piccola, ma molto popolata.
Si presta per la diffusione della spiritualità monfortana, essendoci il Santuario della Quinta Apparizione Guadalupana, situato nel Comune di Santa María, Tulpetlac, a mezzora dalla Basilica di Guadalupe. Da tempo immemorabile, i pellegrinaggi alla Basilica passano in gran numero per il comune di Ecatepec e hanno la tradizione di frequentare l’11 e 12 dicembre il Santuario della Quinta Apparizione.
Il Superiore generale, Luiz Augusto Stefani, in una intervista rilasciata all’indomani del Sinodo sull’Amazzonia (cfr. www.religiondigital.org), analizzando la situazione della Congregazione e parlando delle sfide che essa deve affrontare, disse: «La nostra grande sfida è credere che i nostri sacerdoti, i missionari monfortani, hanno ancora la capacità e la forza di creare nuovi spazi di missione e di pensare che, oltre ai luoghi in cui siamo in missione, sia possibile creare anche nuovi spazi di missione».
La nuova apertura in Messico è esattamente una prima risposta a questa sfida.
Padre Olivier Maire: “vittima della sua generosità”
Padre Olivier Maire, superiore provinciale dei missionari monfortani di Francia, è stato assassinato lunedì 9 agosto da un uomo già coinvolto nell’incendio della cattedrale di Nantes il 18 luglio 2020, che ospitava presso di sé e di cui si prendeva cura.
Nato a Besançon nel 1961, apparteneva alla Famiglia monfortana dal 1986. Aveva emesso la professione solenne a 25 anni ed era stato ordinato sacerdote il 17 giugno 1990.
Padre Olivier Maire aveva poi vissuto molti anni in Uganda come responsabile della formazione e a Roma in qualità di assistente generale della Compagnia di Maria, dal 2005 al 2011.
Rientrato in Francia, era stato eletto superiore provinciale una prima volta nel 2011 e per un secondo mandato nel 2017.
“Biblista, appassionato per i Padri della Chiesa e il greco patristico, era anche diplomato in psicologia. Per lui, gli scritti di San Lugi Maria Grignion di Montfort, redatti 300 anni fa, conservavano tutta la loro attualità per spiegare e vivere la fede”, precisa la diocesi di Luçon.
Conosciuto per la sua apertura e la profonda fede, “il padre Olivier Maire è morto vittima della sua generosità, martire della carità”, si legge nel comunicato di mons. François Jacolin, vescovo di Luçon.
Il padre Olivier Maire lascia una testimonianza di carità cristiana, sulle orme di san Luigi Maria di Montfort e di Cristo “che ci ha insegnato a metterci a servizio degli altri, in particolare di color che sono in difficoltà…E non si va verso gli altri senza esporsi», ha detto ancora mons. Jacolin.
Cari confratelli, cari amici, membri della Famiglia Monfortana.
Questa mattina abbiamo ricevuto la triste e terribile notizia che Padre Olivier Maire, Superiore provinciale di Francia, è stato odiosamente assassinato nella casa provinciale di Saint Laurent sur Sèvre.
Vi invito a pregare per il riposo eterno dell’anima di padre Olivier e per i suoi genitori che soffrono molto.
San Luigi Maria di Montfort ci aiuti a rinnovare la nostra fiducia in Gesù Cristo Sapienza incarnata, crocifissa e risorta.
Uniti nella preghiera.
Padre Luiz Augusto Stefani
Superiore generale della Compagnia di Maria