Maria, sostegno e rifugio di noi peccatori
«O Maria, albero di vita,
guarisci i poveri peccatori,
preservali da ogni male.
Il tuo Frutto li vivifichi.
Quaggiù sii loro sostegno
e loro rifugio nell’ora della morte»
(Montfort, C 81,7)
«L’Immacolata è senza macchia, libera dal peccato che non l’ha mai sfiorata.
Questa festa ci porta indirettamente a riflettere sul mistero del male, da cui lei è stata redenta nel modo dell’essere risparmiata; mistero del male che passa nelle vene dell’umanità e la inquina; mistero del male che addossa una colpa a chi non ha ancora commesso il delitto; mistero del male che è la nostra infelicità, la nostra speranza delusa, la nostra bontà fittizia, la nostra santità mancata.
Fa bene meditare sul mistero del male, prendere consapevolezza che il male esiste, e non solo fuori di noi, ma dentro di noi. Fa bene perché ci ricorda il nostro bisogno di essere salvati, ci fa rimanere umili, mai arroganti, ci libera dal rischio di pensare: «Ah, io a certe cose non mi abbasserei mai!». Il male scorre nelle vene dell’umanità e la inquina, inquina tutti noi. Bisogna esserne consapevoli per rimanere umili e sentire il bisogno della salvezza.
Ci sono modi sbagliati di affrontare il mistero del male, ad esempio far finta che non esista, rimuovere i cosiddetti “sensi di colpa”, pensare di poter vincere il male semplicemente convincendosi che non esiste e, quindi, tutto è consentito. È come se un prigioniero potesse far cadere le mura del carcere soltanto immaginando che non ci siano! E così si cade nelle nevrosi, nelle depressioni, negli esaurimenti, perché si vive una doppia personalità. Non è questa la via, non è rimuovendo il senso di colpa che eliminiamo il male, perché alla fine non arriviamo alla verità di noi stessi. E allora, qual è la strada? La strada è quella della supplica: il male c’è anche in noi, ma può essere perdonato e vinto».
(don Ezio Bolis)