Temi Vocazionali
Formazione iniziale nella Compagnia di Maria
Che cos’è la formazione iniziale in un Istituto di vita consacrata? Essa è la prima fase del percorso formativo che un candidato, e poi come professo temporaneo, è chiamato a percorrere per diventare e vivere come religioso.
Questa fase iniziale nei Missionari monfortani riguarda il tempo di formazione che inizia con i primi passi del discernimento vocazionale ed entrata nell’aspirandato e pre-noviziato e si estende fino alla Professione perpetua e l’Ordinazione sacerdotale.
È il tempo in cui il giovane approfondisce e scopre con sempre maggiore chiarezza la propria vocazione e le motivazioni che stanno dietro la sua scelta di voler diventare missionario monfortano; e con sempre maggiore libertà cerca di confermare questa sua scelta, sentendo questa chiamata sempre più radicata nel suo cuore come propria vocazione.
Nel processo della formazione iniziale, come anche nella formazione permanente (che è la tappa successiva che comprende necessaria formazione continua del consacrato per il resto della sua vita), ci sono in particolare cinque dimensioni attraverso le quali la persona, con l’aiuto dei formatori e il padre spirituale, potrà verificare la propria crescita e maturazione alla vita consacrata monfortana. Esse sono: Dimensione umana, spirituale, intellettuale, apostolica, e la dimensione della vita religiosa e comunitaria.
Sono cinque dimensioni in cui crescere per giungere alla trasformazione e assimilazione del cuore e della mente a immagine di Cristo Sapienza.
La vita consacrata è un cammino di crescita che abbraccia l’intero arco dell’esistenza, dai primi passi fino alla consegna finale di sé. È all’interno di questo processo continuo che trovano posto e significato le varie fasi evolutive e le tappe formative, attraverso le quali il missionario Monfortano cercherà di realizzare la piena conformazione a Cristo Sapienza. In questo cammino di trasformazione in Cristo, sull’esempio del Fondatore san Luigi di Montfort, egli riconosce ed accoglie la Vergine Maria come maestra e guida (cfr. Ratio I, 146).
Il percorso della formazione iniziale viene poi suddiviso in varie tappe e passaggi che segnano un progressivo cammino verso la realizzazione di una vocazione monfortana.
Queste tappe nella Compagnia di Maria sono:
- L’animazione vocazionale con l’esperienza dell’aspirandato;
- Il pre-noviziato,
- Il noviziato,
- Il periodo di professione temporanea o di studentato
La formazione nell’Istituto dei missionari monfortani della Provincia italiana si svolge interamente in Italia nelle tre comunità formative. Inoltre, la nostra formazione ha il carattere di internazionalità. Così la Provincia italiana della Compagnia di Maria include anche le comunità provenienti dalla Croazia e dalla Polonia. I candidati che provengono da questi due paesi, attualmente anche da altri paesi d’Europa, dopo la fase iniziale del primo contatto e dell’aspirandato vissuto nel paese d’origine, continuano il loro percorso formativo in Italia, nelle varie comunità di formazione.
L’intero percorso formativo fino alla professione perpetua e l’ordinazione sacerdotale ha durata di circa 8 anni.
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Cos’è la chiamata alla vita consacrata?
Se la “vocazione”, nel suo significato più ampio che abbiamo visto nel nostro articolo precedente, è la chiamata universale che Dio rivolge ad ogni persona per rivelargli sé stesso e il suo progetto di felicità e salvezza, affinché possa vivere la propria esistenza nell’amore e santità, che cos’è la chiamata alla vita consacrata?
La chiamata alla vita consacrata è quella specifica chiamata di Dio a seguire Gesù Cristo più da vicino nel cammino di continua conformazione a sua immagine per vivere come lui: povero, casto e obbediente alla volontà del Padre.
Essa si manifesta in una forma particolare di consacrazione a Dio mediante la professione pubblica dei Voti, detti i consigli evangelici, che sono principalmente tre – castità, povertà e obbedienza. Sono chiamati “evangelici”, perché assunti da Gesù Cristo come proprio stile di vita e di cui ci testimoniano i Vangeli stessi. I tre voti non sono la restrizione della nostra libertà ma il cammino verso gli orizzonti più grandi della stessa libertà.
Papa Francesco nell’omelia della Giornata mondiale della vita consacrata del 2020, diceva:
“La vita consacrata, se resta salda nell’amore del Signore, vede la bellezza. Vede che la povertà non è uno sforzo titanico, ma una libertà superiore, che ci regala Dio e gli altri come le vere ricchezze. Vede che la castità non è una sterilità austera, ma la via per amare senza possedere. Vede che l’obbedienza non è disciplina, ma la vittoria sulla nostra anarchia nello stile di Gesù”.
La professione dei consigli evangelici avviene sempre attraverso un istituto di vita consacrata, approvato dalla Chiesa e costituito da coloro che professano i loro voti religiosi abbracciando uno specifico carisma, missione e spiritualità ispirati dal fondatore.
La vita consacrata è così, una chiamata a ri-donare a Dio la propria vita al servizio del Vangelo nella specifica missione del proprio Istituto, e attraverso la vocazione personale alla santità, offrendo la testimonianza concreta dell’amore di Dio nella Chiesa e nel mondo, e diventando la profezia e l’appello che ricorda a tutti la loro vocazione alla santità e alla comunione con Dio in Cristo.
Chiunque desideri seguire Cristo come consacrato è chiamato a lasciarsi plasmare dal suo spirito, assimilare il suo modo di pensare e identificarsi con i suoi valori che ci ha lasciato nel Vangelo. Seguire Cristo sulle orme degli apostoli richiede una risposta libera e personale, piena e definitiva. E quanto più la riposta sarà piena, generosa e sincera, tanto più darà la pienezza e gioia alla vita.
Come dice papa Francesco nell’Esortazione Apostolica post-sinodale “Christus Vivit”:
“Nel discernimento di una vocazione non si deve escludere la possibilità di consacrarsi a Dio nel sacerdozio o nella vita religiosa o in altre forme di consacrazione. Perché escluderlo? Abbi la certezza che, se riconosci una chiamata da Dio e la segui, ciò sarà la cosa che darà pienezza alla tua vita” (Francesco, Christus vivit, 276).
Al centro della Vocazione alla vita consacrata, scegliendo di vivere in una comunità religiosa, deve stare la certezza di essere amati e chiamati da Dio per trovare la nostra pienezza e felicità proprio in quella forma di vita e in quella missione particolare, dove investire tutte le potenzialità e i doni che ognuno ha ricevuto e riceverà in vista del suo servizio e del bene della sua comunità religiosa e di tutto il Popolo di Dio.
Esistono poi varie forme di vita consacrata che si sono sviluppate lungo la storia del cristianesimo come segno di quell’opera fruttificante dello Spirito Santo che sempre suscita nella vita della Chiesa e nelle persone di ogni tempo molteplici espressioni di vivere la vocazione cristiana e dare la testimonianza evangelica nel mondo. Tra le sue molteplici forme, ci sono: Istituti della vita religiosa apostolica, Istituti dediti alla vita contemplativa, Istituti secolari, Società di vita apostolica, l’Ordine delle Vergini e delle Vedove, come anche nuove forme di vita consacrata, particolarmente sviluppatesi negli ultimi decenni.
Nella specifica chiamata alla vita missionaria monfortana questo ideale della sequela di Cristo povero, casto e obbediente, è caratterizzato dalla dedizione apostolica all’annuncio del Vangelo di salvezza come missionari che vivono e operano insieme, sul desiderio di san Luigi di Montfort, e dal tratto mariano dell’Istituto in quanto, come Compagnia di Maria, siamo chiamati a mettere in luce il ruolo speciale di Maria nell’opera di salvezza, e come il mezzo speciale per raggiungere la pienezza di vita nella comunione con Gesù Cristo, Sapienza eterna ed incarnata. Evangelizzazione, vita comunitaria e Maria sono le tre note fondamentali dell’ispirazione monfortana.
Oltre i tre voti di obbedienza, povertà e castità, il religioso monfortano, fa anche la Consacrazione a Gesù per le mani di Maria secondo la formula di san Luigi di Montfort.
Se, leggendo gli articoli di questa pagina, provi una inquietudine, uno stimolo o l’attrazione a realizzare e vivere questi ideali consacrandoti a Dio, puoi contattare i padri monfortani per iniziare un cammino di accompagnamento e discernimento; chissà se il Signore sta chiamando anche te ad una missione speciale, e forse realizzare te stesso come sacerdote e religioso della Compagnia di Maria.
Per qualsiasi domanda e chiarimento sulla vita e sulla vocazione dei missionari monfortani, non esitare a contattarci.
Padre Kristijan
E-mail: kris.zlend@gmail.com
Cos’è la vocazione?
La parola “vocazione” per la gran parte delle persone è un termine legato alla Chiesa, ai sacerdoti, i religiosi. Con questo termine spesso si intende un compito, una missione a cui si è chiamati da Dio. Ma dobbiamo dire che il suo significato è ben più grande da ciò che la persona è chiamata a fare o realizzare. Che cos’è quindi la Vocazione? Esistono varie forme di Vocazioni?
Possiamo dire che la vocazione, prima ancora di essere una missione o qualcosa da realizzare per Dio nella nostra vita, è ciò che la persona è chiamata ad essere; è la ricerca e la scoperta della propria identità. L’identità che per il cristiano viene cercata in relazione con Dio, dove la persona scopre sé stessa come Dio l’ha pensata e vuole che sia.
Il senso della vita si comprende in pienezza solo nel rapporto con Dio; è nello scoprire di essere pensati, voluti e amati da Dio che comprendiamo noi stessi e la nostra identità. All’origine di ogni vocazione c’è quindi l’Amore di Dio.
Tutti abbiamo una vocazione
La parola “vocazione” deriva dalla parola latina “vocare” cioè, chiamare. In questo senso la vocazione diventa una chiamata che Dio rivolge agli uomini rivelando sé stesso e il suo progetto di felicità per ognuno. Dio ha pensato per ognuno un progetto, un disegno da scoprire con Lui, per condurci alla piena realizzazione della nostra vita e del senso del nostro essere in questo mondo.
Da questo comprendiamo che la vocazione è una chiamata universale perché Dio chiama ciascun uomo alla felicità e alla pienezza dell’amore in Dio.
Vocazione è un mistero
La Vocazione è allora un dono di Dio che diventa “mistero” inteso nel senso cristiano. La vocazione infatti, è un mistero di fede e di amore di Dio. Ogni vocazione è un atto unico e irripetibile dell’amore di Dio, che incontra la persona per rivelarsi personalmente, rispettando sempre la libertà dell’uomo.
La vocazione, quando viene riconosciuta e accolta, diventa un cammino in cui l’uomo, in dialogo con Dio, prende sempre più coscienza di questo disegno d’amore e scopre anche una missione particolare che Dio gli rivela. Questa si realizza in una chiamata specifica a cui il giovane, in un continuo discernimento, cerca di dare la sua risposta concreta perché questo disegno salvifico di Dio possa incarnarsi nella realtà ed essere riconosciuto da tutti.
Varietà di vocazioni
Troveremo così la maggior parte delle persone chiamate a realizzarsi nella vita familiare. Ci sono poi le persone che decidono di non sposarsi, cercando di realizzare la propria vita attraverso il lavoro, il servizio e l’impegno per il bene comune, o in tanti altri modi.
E poi, ci sono coloro che sentono dentro di sé la chiamata alla vita sacerdotale e religiosa per vivere come persone pienamente consacrate al servizio del Regno e della Chiesa, nelle varie forme di vita apostolica, monastica o contemplativa, con lo scopo di essere nel mondo la testimonianza e il segno profetico della presenza e dell’amore di Dio tra gli uomini.
La vocazione allora, è quel mistero della vita in cui Dio chiama ogni persona ad essere felice e amare, ognuno nella propria specifica chiamata. La felicità, la realizzazione di sé, la santità, sono i vari termini usati per indicare la mèta ultima della vita umana, che si trova nel conoscere, fare esperienza e vivere l’Amore di Dio come l’ultimo orizzonte della nostra esistenza.
Vocazione esige risposta
Ogni chiamata come un appello esige sempre una risposta. Sono i giovani in modo particolare orientati verso la ricerca della vocazione, vivendo l’età più idonea per la ricerca della propria identità, vocazione e missione.
«Il Signore continua oggi a chiamare a seguirlo. Non dobbiamo aspettare di essere perfetti per rispondere il nostro generoso “eccomi”, né spaventarci dei nostri limiti e dei nostri peccati, ma accogliere con cuore aperto la voce del Signore. Ascoltarla, discernere la nostra missione personale nella Chiesa e nel mondo, e infine viverla nell’oggi che Dio ci dona» (Messaggio di papa Francesco per la 55ª Giornata Mondiale di Preghiera per le Vocazioni).
Amicizia con Cristo: la prima vocazione
È poi importante ricordare, che la prima grande vocazione che coinvolge l’uomo e sta al fondamento di ogni chiamata, è vivere un rapporto vivo e personale con Gesù Cristo, dove si realizza quel profondo desiderio dell’uomo verso la felicità, scoprendo un disegno d’amore di Dio Padre sulla nostra vita, che nel suo Figlio ci chiama alla vita eterna e divina. Come dirà Pietro a Gesù: “Signore da chi andremo? Tu solo hai parole di vita eterna.” (Gv 6, 68)
È nell’amicizia con Lui, vissuta quotidianamente nella fiducia e dialogo, che si svela al giovane, in modo sempre più chiaro ed evidente, il progetto d’amore e di felicità a cui Cristo lo chiama.
Se, anche tu giovane ti interroghi sul senso della tua vita, sulla tua vocazione, se provi una inquietudine, uno stimolo a realizzare la tua vita consacrandoti a Dio nella vocazione sacerdotale e religiosa, puoi contattare i padri monfortani per iniziare un cammino di accompagnamento e di discernimento.
Siamo a tua disposizione per qualsiasi domanda sulla vocazione dei missionari monfortani!
Non esitare a contattarci.
Padre Kristijan
E-mail: kris.zlend@gmail.com
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