«Andranno dappertutto»
Come in altri Paesi, anche in Italia l’arrivo dei missionari monfortani è stato preceduto dalla «presenza» del loro Fondatore, attraverso la conoscenza e la diffusione del Trattato della vera devozione a Maria, stampato in lingua italiana già nel 1857. I primi monfortani furono, nel 1904, due sacerdoti bergamaschi della diocesi di Brescia, Giovanni Battista Garbottini e Callisto Bonicelli.
Il 1916 può essere considerato l’anno di fondazione della Compagnia di Maria in Italia. A Roma rimase vuoto, a causa della prima guerra mondiale, il Collegio Montfort, dove fin dai primi anni del 1900 risiedevano i confratelli che venivano da altri Paesi per perfezionare gli studi teologici. Il procuratore generale padre Hubert Maria Gebhard, monfortano olandese, ebbe l’idea di accogliervi i primi aspiranti alla vita missionaria monfortana. Arrivarono candidati dai dintorni di Roma, dal Veneto, dal Piemonte e dalla Lombardia. Terminato i conflitto, nel 1919 i giovani seminaristi furono trasferiti nella casa affittata e poi acquistata a Bergamo.
Il 25 aprile 1931, il Capitolo Generale della Compagnia di Maria approvò la costituzione di un Vicariato in Italia. Nel 1937 la presenza monfortana in Italia contava 19 sacerdoti, 35 religiosi in formazione, 4 novizi e 60 aspiranti. Gli anni che seguono sono stati segnati dall’aumento numerico e dalle prime aperture alle missioni estere, in particolare in Malawi (allora Shirè). Negli anni del secondo conflitto mondiale non mancarono le difficoltà.
Nel 1949 il Vicariato viene costituito in Vice-Provincia e, finalmente, nel 1960, viene eretta la Provincia italiana della Compagnia di Maria. Dopo gli anni del rinnovamento post-conciliare, è seguito il pieno dispiegamento dell’organizzazione e della vita dell’Istituto.
Appartengono alla Provincia d’Italia anche le comunità di Zagabria in Croazia, di Czestochowa in Polonia e del Malawi-Zambia. Oggi conta circa 130 membri, impegnati in Italia, nelle missioni all’estero e in progetti di Congregazione.